Solo ieri vi avevamo segnalato la registrazione di molti rilasci per conto del Samsung Galaxy Note 3 Neo, adesso in aggiornamento ad Android Lollipop 5.1.1 anche in Italia, per le varianti no brand.
Dopo un travaglio durato mesi (c’era anche chi aveva completamente perso le speranze, riponendo il device nel cassetto fino a data da definirsi), il Samsung Galaxy Note 3 Neo è riuscito a compiere l’importante passo, lasciando indietro KitKat, ed accogliendo la penultima major-release dell’OS mobile di Big G.
Già, diciamo penultima proprio perché ormai Lollipop è tramontato in favore di MarshMallow, un peccato davvero l’azienda sudcoreana abbia speso tutto questo tempo prima di modernizzare il software del Samsung Galaxy Note 3 Neo (immaginiamo che quello di cui sopra sarà l’ultimo grande update che il terminale accoglierà prima del pensionamento ufficiale).
In ogni caso, ecco i dettagli del firmware italiano:
PDA: N7505XXUDPB1
MODEM: N7505XXUDOK4
CSC: N7505ITVDPB1
Data build: 08 febbraio 2016
Tra le novità più attese, la rivisitazione grafica della TouchWiz, adesso in stile del Galaxy S5, nuove features della S Pen, un multitasking profondamente rinnovato (utile l’introduzione del popup screen direttamente dal Note 4), nuovo menù Air Command. Cambia anche la schermata delle app recenti, adesso contraddistinta dalle anteprime, in eredità altre chicche del Note 3 e l’aggiornamento delle applicazioni proprietarie.
Ricordiamo che l’aggiornamento di Android Lollipop 5.1.1 non comporterà la perdita dei vostri dati personali a bordo del Samsung Galaxy Note 3 Neo. Molto meglio, comunque sia, effettuare un backup cui ricorrere in caso di ripristino allo stato di fabbrica (operazione consigliata al termine dell’installazione per ripulire il telefono da eventuali scorie). Facciamo presente che potrebbe non essere possibile effettuare il downgrade ad Android KitKat 4.4.
Al momento, i primi feedback non rilevano nulla di particolare, se non la possibilità di imbattersi nello stesso problema di rete riscontrato con le release francesi (il rischio è alto visto che le versioni modem dei due firmware coincidono). Il disturbo in questione consiste in difficoltà a riagganciarsi dopo il passaggio in zone senza segnale (l’unica soluzione sembra essere il riavvio). Ancora presto, purtroppo, per parlare di durata della batteria e fludità di sistema, aspetti che, per essere trattati con la dovuta cura, necessitano di qualche giorno di prova in più.