Canone RAI 2016 in bolletta, la petizione di Altroconsumo per abolirlo

Una situazione particolare, che richiede forti riflessioni prima di giungere ad una giusta conclusione


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Il pagamento canone RAI 2016 in bolletta elettrica? Altroconsumo dice no. La legge di stabilità si è mossa per combattere l’evasione della tassa televisiva, riducendo l’importo da 113,50 a 100 euro, da versare per metà col classico bollettino, e per metà direttamente nell’utenza della luce.

La confusione, immaginiamo, regnerà sovrana. Non è giusto che i fruitori di un contratto di energia elettrica si ritrovino a pagare, loro malgrado, anche il canone RAI 2016, senza magari possedere un apparecchio televisivo in casa.

Tra l’altro, l’introduzione di questo metodo di riscossione intorbidirebbe non poco le acque: il consumatore non saprebbe bene quanto effettivamente è tenuto a pagare di utenza elettrica, creando un certo caos nei suoi conti (per non parlare di tutti gli oneri fiscali che già gravano da soli in bolletta elettrica).

Pagare le tasse statali è un dovere del cittadino, nessuno dice il contrario. Tuttavia, non sarebbe nemmeno corretto rinunciare ad esprimere la propria opinione, per quello che è a parere di molti un vero e proprio spreco finanziario.

Altroconsumo, per questo, ha deciso di lanciare una petizione per abolire la riforma di rimodulazione. Al momento, si è a quota 39.07 firme (per il raggiungimento del traguardo mancano 5093 adesioni).

Sono sei i motivi che spingono l’ente a chiedere al premier Renzi di rivedere i suoi piani, tutti a nostro avviso molto validi:

1. Abolizione del canone
Che significherebbe restituire oltre 100 euro ogni anno alle famiglie italiane ed eliminare la pressione della politica che opprime il servizio pubblico radiotelevisivo.
2. Mantenimento di un solo canale pubblico
Come esito delle riforme, dovrà rimanere un solo canale di servizio pubblico che, indipendente e senza pubblicità, sarà chiamato a dare informazioni di qualità.
3. Privatizzazione degli altri canali Rai
Questo consentirà allo Stato anche di fare cassa.
4. Possibilità di fissare obblighi di servizio pubblico a carico delle altre reti private
Lo Stato mette infatti a disposizione degli operatori privati le frequenze, permettendo loro di guadagnare attraverso la pubblicità e la pay tv e, a fronte di questo, a tali operatori potrebbe essere chiesto il rispetto di alcuni obblighi di servizio pubblico.
5. Abolizione della Commissione parlamentare di vigilanza
La Commissione di vigilanza Rai non avrebbe più alcun significato e andrebbe pertanto abolita. Questo contribuirebbe a eliminare la pressione della politica sull’informazione televisiva.
6. Potenziamento dell’Antitrust e riforma dell’Agcom
Per evitare che la privatizzazione non abbia effetti negativi sulla pluralità dell’informazione occorre potenziare l’operatività dell’Antitrust in questo settore, a garanzia di una corretta ed efficiente concorrenza che produca benefici per i consumatori.

Condividite anche voi gli interventi proposti da Altroconsumo? Allora non vi resta che firmare la petizione e contribuire alla causa.