Girolamini, fila per libri e non telefonino

Napoli capitale della cultura. La fila per visitare la Biblioteca dei Girolamini dopo i saccheggi è un segnale di speranza per il futuro. La cultura è più forte della violenza e dei pregiudizi

Tutti in coda per i Girolamini

INTERAZIONI: 14473

 Finalmente arriva da Napoli una bella notizia. La maxi fila in via Duomo per entrare nella Biblioteca dei Girolamini. Spero che la stampa nazionale ed internazionale enfatizzi in modo adeguato questa straordinaria prova di civiltà culturale e di affetto per la storica biblioteca dei Girolamini riaperta, in via eccezionale, dopo i saccheggi degli anni passati.

In altre parti del mondo fanno le code per acquistare un nuovo telefonino o qualche vestito in saldo. A Napoli si fanno per ammirare gli scaffali pieni di libri rari ed antichi dei Girolamini. Brava Napoli ma temo che questa notizia formidabile non avrà lo stesso risalto di un morto ammazzato. Alla bisogna potrebbe contribuire Roberto Saviano. La sua notorietà, di solito spesa per denunciare i mali di Napoli, potrebbe illuminare una vicenda positiva e rimarcare un potente segnale di speranza proprio a partire dai Girolamini.

Se un popolo si mette in fila, civile ed ordinata, per guardare dei libri significa che questo popolo ha coscienza della sua storia e vuole costruire un pezzo del proprio futuro. E questa vicenda può diventare un emblema virtuoso: qualche libro in più e qualche minuto in meno sui social; la cultura contro la violenza; la parola scritta e pensata contro l’insulto delle armi e della violenza. La lezione dei Girolamini deve diventare contagiosa anche perché la storica biblioteca si trova a pochi metri da Forcella troppe volte in prima pagina per eventi delittuosi. Napoli è una capitale dell’arte e della cultura. L’amore per i Girolamini, dopo le terribili profanazioni degli anni passati, è una dimostrazione tangibile di questa grandezza storica.

Adesso però l’apertura straordinaria di domenica deve diventare stabile. La libreria dei Girolamini deve esser sempre aperta, ventiquattro ore su ventiquattro. Il sapere deve esser sempre a portata di mano, di tutti specialmente di coloro che i libri non li frequentano abitualmente. Ed anche per seppellire di vergogna coloro che la libreria dei Girolamini hanno depredato osando addirittura smembrare libri preziosi per rivenderli al miglior ( pessimo) acquirente.