Il Napoli Film Festival ricorda Giancarlo Siani con Fortapàsc di Marco Risi (FOTO)

La proiezione al Metropolitan di Napoli chiude le celebrazioni del trentennale della sua uccisione


INTERAZIONI: 24

Un film che racconta la storia di un ragazzo che aveva il sogno di diventare giornalista e che è diventato un simbolo della lotta alla camorra. Il Napoli Film Festival ricorda Giancarlo Siani a trent’anni dalla sua macabra uccisione e lo fa alla sua maniera con un film dedicato ai suoi ultimi mesi di vita. Si tratta di Fortapàsc, la pellicola di Marco Risi che è stata proiettata a sei anni dalla sua uscita al cinema Metropolitan di Napoli. Prima del film, l’incontro con il pubblico del regista, dello sceneggiatore Andrea Purgatori e del protagonista Libero De Rienzo.

La proiezione ha concluso le celebrazioni per ricordare il trentennale della scomparsa del 26enne cronista de “Il Mattino”. In rappresentanza del quotidiano napoletano c’era il vice direttore Federico Monga che ha intervistato gli artisti. L’occasione è stata propizia per riparlare del film che ha fatto scoprire il tremendo destino a cui il giornalista precario del principale quotidiano del Mezzogiorno facendo il proprio dovere e raccontando i legami tra camorra e politica nella Campania del dopo terremoto del 1980. Della figura di Siani hanno parlato tutti i protagonisti del lavoro cinematografico che hanno avuto modo di conoscerlo attraverso il racconto dei familiari, dei suoi amici e colleghi.

Il più preso dalla figura di questo giovane giornalista è stato De Rienzo che ha scelto di accettare il ruolo dopo aver letto la sua storia e averne capito il valore civile. Risi ha, invece, raccontato il clima di rispetto quasi reverenziale che si è respirato durante le riprese del film. Purgatori ha, infine, spiegato come sia nata la famosa differenza tra giornalista-giornalista e giornalista-impiegato che tante volte è stata ripresa dalla stampa nazionale in riferimento a questioni legate al ruolo del giornalismo. Tutti sono stati legati dalla commozione e dall’impegno che l’esempio di Siani imponeva nella realizzazione del film ed ancora una volta l’hanno raccontato al pubblico, per non dimenticare.