“Ma già prima di giugno”: OptiMagazine incontra la scrittrice Patrizia Rinaldi

La scrittrice napoletana – dopo la narrativa per ragazzi e il noir – esordisce in un nuovo genere. Un romanzo di donne che intreccia vicende personali e grandi accadimenti storici


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Patrizia Rinaldi è una donna innamorata della scrittura, della forza del linguaggio e con il suo nuovo “Ma già prima di giugno” (edito da e/o) si fa un regalo: l’ebbrezza di una rinnovata “prima volta”.

Dopo i molti successi ottenuti con la narrativa per ragazzi e con il fortunato personaggio di Blanca nella sua trilogia noir (uscita sempre con lo stesso editore), si mette nuovamente alla prova e tenta di spiazzare i suoi lettori con un romanzo propriamente letterario.

“Avevo il desiderio – ci spiega la Rinaldi, nella sua chiacchierata con Optimagazine – di trovare nuovi linguaggi e nuove storie”. E allora sono arrivate Maria Antonia, una mamma giovane, ed Ena, sua figlia, una figlia “vecchia”, e di entrambe Patrizia racconta in maniera parallela le vicende personali intrecciandole ai fatti della Storia con la S maiuscola. Una storia spesso oscura, non trionfalistica.

Maria Antonia incarna la voce della ‘saga’ – afferma la scrittrice – mentre Ena ne è quasi la smentita con il suo vivere claustrofobico, con il suo muoversi sempre negli stessi spazi. Eppure sono due facce della stessa medaglia in quanto madre e figlia.” E anche il linguaggio che le caratterizza, per quanto opposto, è comunque sempre denso, quasi con una sua fisicità.

“Il mio percorso creativo quando scrivo è forse atipico – ci spiega Patrizia – perché è proprio dal linguaggio che io parto per poi arrivare a scoprire le personalità dei personaggi che voglio tratteggiare, i loro caratteri, la loro dimensione letteraria”. E ogni volta è una sfida.

Non a caso, ci confessa l’autrice, “trovare la voce” di Ena non è stato semplice. Perché queste due donne sono estremamente moderne per gli anni in cui è ambientata la storia (dal II conflitto mondiale in avanti): Maria Antonia sfida le convenzioni anche con le sue scelte d’amore (uomini più ricchi di lei o più giovani di lei) ed Ena diventando l’opposto dell’archetipo della mamma e moglie perfetta. Lei così dura con i suoi di figli e, a volte, anche scurrile, soprattutto con la sua badante.

Sono personaggi femminili lontani dall’omologazione e che, senza grandi proclami, fanno scelte coraggiose e scomode. “E’ anche per questo, per questo loro coraggio – secondo Patrizia – che sono io che cerco di assomigliare ad i miei personaggi e non viceversa”.

E i lettori? I lettori che tanto hanno amato Blanca, ad esempio, come reagiscono di fronte a questi “salti” di genere? Lasciandosi ammaliare, come confermano i primi dati di vendita di “Ma già prima di giugno”. All’inizio guardinghi – come dimostrato durante le prime presentazioni – hanno lasciato poi prevalere la curiosità e si sono appassionati alle vicende di Maria Antonia ed Ena.

Vicende che la Rinaldi continuerà a raccontare durante quest’estate e poi fino a settembre tra incontri con i lettori e Festival letterari.