C’è in questo Duri si diventa (ne abbiamo parlato anche qui) un senso dell’umorismo che oggi, più che mai, appare terribilmente attuale. Oggi che sembra che non passi giorno senza che le cronache quotidiane riferiscano di contesti nazionali (non solo l’Italia come alcuni vorrebbero far credere), che sembrano irrimediabilmente incancreniti dalla corruzione, ridere di un uomo di affari, un manager quotato e in corsa, che finisce in galera per frode, assume quasi l’aspetto ed il sapore di una inconscia e auspicabile vendetta da parte del cittadino qualunque.
Will Ferrell interpreta James King il protagonista: è lui che, dopo una rapida e proficua carriera costruita sugli affari a tanti zero, si vede condannato, con l’accusa di frode, a passare un periodo di detenzione in carcere. La cosa assume per il malcapitato manager un sapore ancora più amaro quando scopre che la sua destinazione non è nemmeno un carcere qualsiasi: dovrà scontare la condanna nel tristemente famoso carcere di San Quintino in California. Quello descritto e frequentato in prima persona da Edward Bunker tanto per capirci (chi non lo conoscesse ha l’occasione di approcciare qualche spunto qui). Preso dalla più completa disperazione King decide di allenarsi alla sopravvivenza dell’ambiente di detenzione, chiedendo aiuto ad un ex galeotto (almeno così crede…), alias tale Darnell Lewis (interpretato da Kevin Hart). Il lento e faticoso percorso di addestramento di James verso le logiche del ghetto porterà irrimediabilmente a risultati disastrosi.
Duri si diventa è il primo lungometraggio dove avremo modo di saggiare la regia dell’irriverente Etan Cohen. Lui ci sa fare con il politicamente scorretto: non dimentichiamo che è cresciuto con la mitica serie di il Beavis and Butt-head. Nel cast ci sono anche Craig T. Nelson, Alison Brie, Edwina Findley, Dan Bakkedahl, Mariana Paola Vicente, T.I., Christopher Heskey, Paul Ben-Victor, Christopher Berry, Candi Brooks, Gary Owen.
Duri si diventa esce nelle sale italiane il 1 luglio. C’è il trailer a seguire