Cinque motivi per cui Il Volo rischia seriamente di vincere l’Eurovision Song Contest.


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1. Perché la canzone è talmente mediocre da risultare perfetta. Dopotutto l’Eurovision è questo:

un trionfo di musica popolare in mano a perfetti incompetenti del settore e con potere decisionale concesso, per lo più, a persone che indossano con disinvoltura il sandalo col calzino, le gonne lunghe a fiori ed i bomber lucidi con la pelliccia. 


Canta a questa gente, in italiano, parole come AMORE, NON MI LASCERAI MAI, AMORE, GRANDE AMORE, SOLO AMORE, RESPIRO DEI GIORNI MIEI, AMORE e salteranno in preda ad un italico delirio come Super Mario davanti ad un funghetto.

2. Perché sono figli dell’unica cosa che Antonella Clerici è riuscita a fare come conduttrice: “Ti Lascio Una Canzone”. Una sorta di “Piccoli Fans” ammodernato da un architetto ubriaco, un coacervo di cuccioli di superbia che sul palco ammiccava agli amichetti e che, in camerino, sostituiva la lacca altrui con strutto di mucca pazza. Mi hanno fatto sempre questa impressione e, inutile dirlo, amavo quell’atmosfera di finta cordialità in cui ogni bimbo aspettava una stecca altrui come i regali la mattina di Natale.

3. Perché all’estero sono già dei personaggi. Nonché artisti stimatissimi (sic). E, si sa, noi Italiani abbiamo bisogno di questo sottotipo di certificazioni: non siamo capaci di riconoscere un talento nemmeno se si piazzasse una scritta lampeggiante di 12×5 metri in fronte, ma se ce lo dicono dall’estero ci fidiamo ciecamente.

4. Perché sono maledettamente kitsch. Ma non kitsch come vi aspettate voi. No. Kitsch come una statua di Valeria Marini, a cavallo di un trancio di mortadella, al Madame Tussauds. Kitsch come la bomboniera per il battesimo di Pia Balotelli. Kitsch come i baffi di un salumiere di Ceccano trapiantato a New York nel ’94. E non credo di aver reso ancora l’idea.
 Se l’Italia è da sempre la patria del buon gusto, sistematicamente mal reinterpretato all’estero, Il Volo cade come il cacio sui maccheroni: tre giovanotti che si atteggiano a tenori navigati che cantano di amori tormentati dopo aver a malapena finito il liceo. Fosse per me gli dare la vittoria a tavolino. Anche solo per il coraggio.

5. Perché sembra arrivato il momento dell’Italia. Abbiamo sfiorato la vittoria con Gualazzi, ci siamo ben piazzati con Mengoni, abbiamo sofferto per l’eccessivo affossamento di Emma: il Volo è una pericolosa sintesi di tutte le nostre esperienze musicali a livello europeo. E presentano un pericolosissimo tasso di fan tra zie anziane e nonne. Per intenderci, quelle che ti danno la caramellina Rossana quando vai a trovarle. Pericolosissime.

In conclusione: sono giovani, bellini, ben visti, lanciati.
Io li lancerei anche dalla finestra, ma, purtroppo, neanche quest’anno, sarò in giuria. Questa è l’Italia, signori.