Nelle ultime ore alcuni utente che hanno acquistato il nuovo Xiaomi Mi Note Pro, hanno lamentato seri problemi di surriscaldamento del phablet cinese. In tutta sincerità, il fatto non ci stupisce più di tanto, se si considera che il dispositivo è alimentato dal processore Snapdragon 810 – progettato da Qualcomm.
Da molti mesi si va dicendo che lo Snapdragon 810 soffre di thermal throttling , una caratteristica negativa che avrebbe spinto Samsung a optare per una soluzione proprietaria per il Galaxy S6 – il potente Exynos 7420 a 14nm, e LG a scegliere lo Snapdragon 808 per il suo G4.
A tali critiche, Tim McDonough, vice presidente del marketing, rispose così a Forbes:
Tali rumors sono spazzatura, non c’è stato un problema di surriscaldamento con lo Snapdragon 810 nei dispositivi commerciali. Il nostro punto di vista è che queste indiscrezioni sono cominciate con LG G Flex 2 dopo che il Qualcomm 810 è stato il primo processore di fascia alta a entrare nel mercato. Poi qualcuno ha deciso di diffondere false informazioni a riguardo, il che è brutto, ma talvolta fa parte di come si manda avanti il business. Tutti noi realizziamo prodotti da pre-distribuire per trovare bug e per ottimizzare le prestazioni. Quindi quando un hardware pre-distribuito non si comporta come un hardware commercializzato, è solo parte del processo di sviluppo.
Xiaomi Mi Note Pro è stato immesso sul mercato cinese a partire da mercoledì 13 maggio, a quasi quattro mesi dalla presentazione ufficiale; ma ecco che le prime lamentele, relative a schede madri completamente bruciate si fanno già sentire. Altri ancora hanno invece riferito come Xiaomi Mi Note Pro, se sottoposto a forte stress o durante il processo di ricarica, raggiunga temperature talmente elevate tali da bruciare completamente il display.
Ricordo inoltre che la stessa Xiaomi annunciò di essere riuscita a risolvere i problemi legati al surriscaldamento dello Snapdragon 810 applicando ben cinque brevetti legati alla dissipazione del calore. Tale soluzione consta di alcuni dissipatori in grafite che hanno consentito a Xiaomi Mi Note Pro di raggiungere una temperatura, registrata sulla cover posteriore, di soli 36.3 gradi dopo venti minuti di gioco.
Anche HTC One M9 ha sofferto in passato di alcuni problemi dovuto proprio allo Snapdragon 810 ma, grazie ad un aggiornamento software, il problema è stato risolto: se la temperatura tende a salire e ad arrivare vicino alla soglia di sicurezza, il software fa abbassare la frequenza ad 1.5 Ghz in maniera tale da non compromettere il normale utilizzo e l’integrità stessa del device.
Spinti dalla curiosità, ci siamo recati in molti forum asiatici per verificare se tale problema affliggesse tutte le unità. Al momento, fortunatamente, questo riportato sembra essere l’unico caso. Noi, ovviamente, vi terremo aggiornati sui futuri sviluppi.
AGGIORNAMENTO
Xiaomi è intervenuta per spiegare l’accaduto: il surriscaldamento riguarda solo uno Xiaomi Mi Note Pro che, tra l’altro, manifestava malfunzionamenti già tre ore dopo l’acquisto. L’azienda cinese ha immediatamente sostituito lo smartphone dello sfortunato utente, inviando l’unità a Pechino, dove sarà esaminata. Attendiamo i risultati di tale indagine.
Xiaomi è da sempre impegnata a fornire un eccellente servizio clienti e faremo del nostro meglio per risolvere tutti i problemi incontrati dagli utenti. – Portavoce Xiaomi