Orientarsi attraverso la storia per riconoscere certe “battaglie” di oggi di cui magari vediamo scorrere notizia a fasi alterne sui media, non sempre è facile. Ciò vale ovviamente molto di più per le “nuove leve”, i più giovani che magari, più o meno giustificatamente, vedono la loro attenzione distratta da ben altre cose e danno per scontati certi meccanismi. Non è così ovviamente. Il cinema in questo caso rappresenta sicuramente un valido e potente strumento che può aiutare a catalizzare l’interesse su tematiche storiche, in taluni casi, per alcuni, poco attraenti se riversate principalmente su un testo scritto e senza l’ausilio di immagini dinamiche.
Il caso di questo lungometraggio, Suffragette, calza a pennello di sicuro. Tutto ciò che è riconducibile alla conquista per le donne del diritto di voto e di una parità rispetto agli uomini, non solo dal punto di vista politico, ma anche giuridico ed economico, deve gran parte di contributo a questo movimento storico che si propagò e fece sentire le sue rivendicazioni in molte zone del mondo, a partire dalla seconda metà dell’ottocento. Se poi a questa degna trama storico cinematografica aggiungiamo che Meryl Streep interpreterà la leader del movimento Emmeline Pankhurst, possiamo sicuramente confidare in una grande interpretazione e, più che probabile, nella ventesima nomination all’Oscar per la suddetta attrice.
Il racconto di Suffragette ruoterà intorno a Maud (interpretata da Carey Mulligan), moglie e madre lavoratrice, nonché attivista del movimento, pronta a combattere per i suoi legittimi diritti inerenti la sua dignità di donna sia in casa che sul lavoro. Siamo agli inizi del 1900 e le prime azioni dimostratrici del movimento saranno principalmente di resistenza passiva. Suffragette è un lavoro che sicuramente deflagrerà nella sua insospettabile (per alcuni) attualità. Alla regia c’è Sarah Gavron, mentre lo script è firmato da Emmy Abi Morgan. Il cast comprende anche Helena Bonham Carter, Ben Whishaw, Anne-Marie Duff e Brendan Gleeson.
Sarà un’ ennesima, ma mai scontata e banale occasione, per ricordare quanto sia poi non molto distante un “medio evo dei valori e delle idee” che ci ha toccato culturalmente, politicamente e giuridicamente. Non fa male infatti ricordare che il primo paese a riconoscere il suffragio universale femminile fu la Nuova Zelanda nel 1893. E fa altrettanto bene anche rinfrescare la memoria sulla situazione italiana: nel nostro moderno Paese, le donne hanno potuto votare solo a partire dal 1946. Il primo voto, da parte loro, fu espresso il 2 giugno 1946, in occasione dell’elezione dell’Assemblea costituente e del Referendum per la scelta tra monarchia e repubblica. Sembra appena ieri e di strada da farne ce n’è ancora. Suffragette fa il suo esordio nelle sale USA il 23 ottobre e il 30 ottobre nei cinema inglesi. A seguire il trailer.
https://youtu.be/pzWYT4bjxwg