Gatto nero, facciamo gli scongiuri

Tra San Valentino e Carnevale irrompe la festa del gatto superstar del web. Una valanga di selfie ed eventi strampalati per tentare di umanizzare il gatto simbolo stesso d'indipendenza. Salviamoli dai padroni scellerati

Festa del gatto

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Io quando vedo un gatto nero faccio gli scongiuri. Al cospetto del gatto nero è bene prendere le proprie precauzioni. Il gatto nero, per quanto elegante, è foriero di eventi nefasti: cataclismi naturali, invasioni, nemiche, pestilenze e carestie. Se il gatto nero compare davanti meglio cambiare strada, meglio accantonare i lavori in corso, meglio attendere qualche minuto che l’influsso malefico passi.

Non è vero ma ci credo. Ma chi la pensa così, retaggio dei secoli scorsi quando i gatti neri rari nelle nostre contrade sbarcavano dalla navi e dai carri nemici, oggi è in solitaria minoranza. Il 17 febbraio, tanto per restare in tema di scaramanzia, è la giornata del gatto. Una festa per il gatto in cui onore si organizzano gli eventi più strampalati: spettacoli, sfilate di moda, sedute di make-up, raccolta di fondi per quelli messi male. Sua maestà il gatto viene celebrato sul web ed in milioni di selfie che dilagano in rete. Gatti neri e di ogni colore, razza e dimensione inondano la time line in un tripudio di fuffi, cicci, micio miao.

L’economia va a rotoli, i focolai di guerra si moltiplicano, la gente perde il posto di lavoro. E si festeggia il gatto dopo che per secoli è stato considerato una sorta di emissario del diavolo. Comprendo l’amore per gli animali, ma la festa per il gatto proprio non la capisco. E credo che proprio il gatto, animale indipendente e solitario per antonomasia, sia il primo a non apprezzare le stravaganti performance dei propri padroni che l’infiocchettano come una bambola.

Il gatto lasciamolo in pace nel suo angolo preferito. Non ha bisogno di moine e sbaciucchiamenti. Non deve esser strapazzato come un pupazzo di peluche, né conciato come un pagliaccio. Il gatto è tale perché si fa sempre i fatti suoi. Le sue effusioni sono preziose perché ragionate; non come quelle del cane che effonde affetto a prescindere. W il gatto, ma purché resti tale e non si pretenda di umanizzarlo. Perché di certo finiremmo per farlo diventare peggiore.