Il Samsung Galaxy S6 con un processore mai visto prima. La querelle con la Qualcomm per il suo Snapdragon 810 che rischierebbe di surriscaldare troppo, forse fa proprio bene al lancio del top di gamma, visti i risultati dei primi benchmark che andrò a dettagliare.
Visto il pericolo di processore fin troppo “hot” con Snapdragon 810, l’azienda come oramai saprete avrebbe optato per la soluzione proprietaria Exynos, almeno per gran parte della sua produzione. Nonosstante le rassicurazioni di Qualcomm pronta a cambiare in corso d’opera la sua componente, l’intenzione sarebbe proprio quella di trovare in casa il proprio chip. E come dare torto al brand con determinati risultati.
I primi risultati Geekbench parlano chiaro: secondo i bechmarlk per il SoC Exynos 7420 ( con ogni probabilità quello destinato al prossimo Samsung Galaxy S6), la potenza del chip non avrà rivali rispetto ad altri Android ora in circolazione: in pratica, si sta parlando di un octa-core da 1,5 GHz che in single-core e multi-core registra punteggi (rispettivamente) di 1.520 e 5.478.
Gli stessi benchmark ci confermano una seconda specifica fondamentale del Samsung Galaxy S6: mi riferisco alla memoria RAM da 3 GB che appare, ora, fondamentale se associata ad un chip così potente. Insomma, con l’Exynos di casa, l’azienda potrebbe risultare molto più competitiva che con il Qualcomm Snapdragon 810: i primi test ci dicono di si e se eliminiamo il rischio surriscaldamento del chip non proprietario, la scelta dovrebbe essere davvero obbligata.
Lato motore, il Samsung Galaxy S6 sembra ora avere tutte le carte in regola per sbaragliare il mercato Android e non solo. Se a questa specifica hardware aggiungiamo la sempre più certa rivoluzione del Project Zero lato design con forme e aspetto ben diverso dal Galaxy Note 4 e Note 4 Edge, la strada per il device è in discesa. Il lancio del device dovrebbe giungere il 2 marzo al MWC di Barcellona: scopriremo ben presto se tutti questi rumors saranno confermati.