Già a rischio surriscaldamento il Samsung Galaxy S6: per fortuna 8 GB di DRAM?

Ma quanto scotta il Samsung Galaxy S6? Nel vero senso della parola, chip in pericolo ma la memoria DRAM salverà il device.

Samsung Galaxy S6

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Per il Samsung Galaxy S6 una buona e una cattiva notizia: nell’attesa che ci separa dalla presentazione del nuovo top di gamma, prevista probabilmente per inizio marzo in occasione del Mobile World Congress di Barcellona, non si placano i rumors sul device che concentra su di se aspettative davvero notevoli.

La notizia più scottante di oggi (nel vero senso della parola) è la seguente: fin dal primo momento, si è dato per scontato che il nuovo top di gamma avrebbe ospitato un chip Qualcomm Snapdragon 810. La nuova generazione di chip è più veloce e prestante ma sta dimostrando di avere un grosso difetto relativo al suo surriscaldamento.

Sarà che la tecnologia non è ancora stata testata a dovere ma uno smartphone di punta con un motore che scalda troppo è impensabile: Per questo motivo il brand sudcoreano avebbe pensato ad una strategia specifica. Produrre in larga misura un Samsung Galaxy S6 con il chip Exynos già sicuro e solo in minima parte gli esemplari con il Qualcomm 810. Il rapporto in percentuale nella produzione dovrebbe essere 80-90% per il primo contro il 10-20% per il secondo.

Una brutta notizia per chi si aspettava grandi cose del prossimo gioiello hi-tech? Consoliamoci con una seconda news, questa volta buona relativa alla piena produzione di moduli da 8 GB di LPDDR4 DRAM. Del passo in avanti del brand già si vociferava ma ora il sempre informato sito ZDNet.com conferma la svolta. In pratica, il telefono avrà a disposizione una memoria di tipo dinamico maggiorata, più reattiva e veloce e a basso impatto energetico (per una riduzione dei consumi fino al 40%). Mica poco e soprattutto si tratterà, per ora, di un unicum rispetto a tutti gli altri concorrenti del settore.

Fino al lancio effettivo del Samsung Galaxy S6 non otterremo conferma assoluta di queste o di altre specifiche.  Resta inteso che l’azienda dovrebbe mettercela tutta per proporre vera innovazione rispetto ai rivali, pena un flop preannunciato che sancirebbe il declino del marchio già lontano dai fasti del passato.