“Rimettiamo in moto lo sviluppo. Si può”. Da Optima Italia il messaggio di Corrado Passera a Renzi e Juncker

L’ex ministro e fondatore di Italia Unica espone il programma del suo movimento in vista delle elezioni del 2015: spinta all’economia con 500 miliardi, riforme vere e semplificazione istituzionale. Sapendo che, per rilanciare il paese, c’è bisogno di un’etica condivisa.

Corrado Passera da Optima messaggio per Renzi e Juncker

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Corrado Passera arriva in Optima Italia preceduto dall’entusiasmo e le grandi aspettative che si stanno coagulando intorno a Italia Unica, il movimento politico di ispirazione liberale che ha fondato nel febbraio di quest’anno. Un curriculum, quello di Passera, di altissimo profilo. Prima le numerose esperienze come manager in aziende pubbliche, private e banche, Olivetti, Poste Italiane, Intesa San Paolo. Poi, negli ultimi anni, l’impegno politico: nato con la “chiamata”, come la definisce, del premier Mario Monti, al ministero dello sviluppo economico, e rilanciata con la nascita di Italia Unica. A testimoniare che la politica è ormai la sua priorità.

La sua può sembrare quasi una vita scissa in due, ma non è così: “La passione politica viene da lontano – afferma Passera – addirittura dagli anni della scuola. Poi si è espressa nel lavoro, perché io ho sempre creduto che chi ha responsabilità in grosse imprese debba occuparsi anche della comunità di cui è parte. Poi c’è stata la chiamata al governo, a cui non si poteva che rispondere di sì, perché non puoi dire di no quando il tuo paese è in difficoltà”.

Il libro che Passera ha recentemente pubblicato, Io siamo, è una sorta di manifesto programmatico di Italia unica, che contiene gli elementi centrali del programma del movimento, dall’emergenza economia al ruolo dell’Italia sullo scacchiere europeo. “Il grande progetto di rilancio del paese – sostiene l’ex ministro – è legato a tre grandi aree di attività: fortissima spinta all’economia con 500 miliardi, e si può rispettando tutti i vincoli che abbiamo; riforme vere, non come quelle che l’ultimo governo sta facendo, per intervenire sulla scuola, il terzo settore, la giustizia, la burocrazia; e poi bisogna semplificare il paese dal punto di vista istituzionale”.

E il Mezzogiorno che ruolo riveste? “È chiaro che il Sud ha i suoi problemi particolari: per questo diciamo basta sprecare i fondi strutturali in mille rivoli, risolviamo il problema dei collegamenti del Sud. Ci vogliono ferrovie e porti adeguati, altrimenti è inutile parlare del Sud come del centro del Mediterraneo, perché non lo è se non ha gli strumenti”.

Un aspetto su cui Italia unica insiste molto sono i valori: una vera e propria “agenda morale”, che emerge dalla carta d’identità del movimento e lo collega idealmente alla tradizione della borghesia lombarda di un tempo, ispirata a un cattolicesimo attivo e solidale. “Noi dobbiamo essere un paese che sta più insieme: migliore welfare, migliore istruzione, minori diseguaglianze, molto più terzo settore. La nostra è una combinazioni di princìpi liberali, che mirano a rafforzare la competitività, e princìpi popolari”.

L’incontro si chiude con l’sms dei sogni, anzi due, che Passera invia al premier Renzi e al nuovo presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker: “Smettete di occuparvi di cose non importanti, guardate alle famiglie e alle imprese. Rimettiamo in moto lo sviluppo, si può”.