Venezia 71 – I nostri ragazzi di Ivano de Matteo alle Giornate degli autori

A Venezia 71 va in scena un quotidiano tranquillo di due tipiche famiglie borghesi, che si trasforma all’improvviso in un vorticoso ed angosciante dilemma etico e legale. E voi, come vi sareste comportati?


INTERAZIONI: 7

Probabile che non siano stati pochi gli sguardi perplessi alla proiezione di questo film a Venezia 71, nell’ambito delle Giornate degli autori. E questo al di là dell’eventuale bontà del prodotto. Fatto è che questo film pone quesiti anche fin troppo banali, ma allo stesso tempo rimurginati spesso da molti di noi, almeno per quanto riguarda soprattutto i genitori. Insomma, per la serie: cosa avrei fatto io al posto loro. Si perché quello che capita ai protagonisti è qualcosa di nemmeno tanto lontano dalle cronache, e che sicuramente può essere annoverato per certi versi, ahinoi, come probabile.

La trama del film ci svela infatti tutta l’apparente monotonia di genitori dalla cultura e dall’educazione tipicamente borghese: due fratelli (Alessandro Gassman e Luigi Lo Cascio), uno avvocato e l’altro pediatra, con relative mogli (Barbora Bobulova e Giovanna Mezzogiorno) e figli (Rosabell Laurenti Sellers e Jacopo Olmo Antinori) che discutono, più o meno amabilmente, di tutto e di nulla. Lo sgomento e la sorpresa però irrompono nel loro tranquillo quotidiano quando, attraverso filmati di una telecamera di sicurezza ripresi da una nota trasmissione televisiva, scoprono che i loro figli si sono lasciati andare in qualche “bravata” di troppo. La regia di Ivano de Matteo insiste sui dubbi e i tormenti dei genitori straziati nella loro morale e violentati nella loro fiducia di genitori per bene.

E allora…questo è un altro film che potrebbe essere additato come apparentemente innocuo, ma che, quasi in sordina, lancia messaggi ed interrogativi non nuovi, non originali, ma recentemente purtroppo abusati. Stiamo parlando di anomia, superficialità, cinismo e paura: solo una piccola lista dei nonsentimenti che spesso fioriscono nelle mentalità degli adolescenti ed imputridiscono gesta e pensieri. Soprattutto, poi, quelli a lungo termine, quelli che invece dovrebbero farti sperare nel futuro, tanto per intenderci. Come capirli e come comportarsi a confronto? Ciò che il film pone al centro della riflessione è quasi di default. È un punto di vista, un’amara riflessione, che dal micro si estende al macro: le malefatte di figli di una più che rispettabile borghesia (che apparentemente sembra non aver sbagliato nulla…), saranno il punto di partenza per legittime richieste di chiarezza indirizzate alla propria coscienza di genitore ed al proprio dovere di cittadino. Dove abbiamo sbagliato e cosa avremmo dovuto fare. I nostri ragazzi, dopo essere stato presentato nell’ambito delle Giornate degli autori, irromperà nei cinema italiani e nelle nostre coscienze il 5 settembre.