Non mancano gli italiani tra i riconoscimenti decisi dalle giurie di Venezia 71. Anche se i leoni sono andati a farsi un viaggio all’estero, quello d’oro in Svezia, allo sguardo sulla vita del piccione di Roy Andersson, e quello d’argento in Russia, alle notti del postino di Andrei Konchalovsky, l’Italia non ha deluso le aspettative dei molti estimatori del cinema nostrano.
A venezia 71 le produzioni italiane si sono, infatti, aggiudicate una doppia Coppa Volpi e il premio speciale della giuria di Orizzonti. La migliore interprete femminile tra gli attori dei venti film in concorso di questa edizione del Festival è Alba Rohrwacher che, nonostante il cognome tedesco del padre, ha iniziato e consolidato il proprio percorso artistico e professionale tra Firenze e Roma. Saverio Costanzo l’aveva già voluta protagonista del suo La solitudine dei numeri primi, il riadattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Paolo Giordano. Per Hungry Hearts la magrissima attrice italiana interpreta Mina, una neomamma ossessionata dall’idea che il figlio debba crescere puro, completamente protetto dall’inquinamento del mondo esterno e che estremizzerà questa ossessione fino a mettere in pericolo la crescita del piccolo. Il marito del film, Jude, è l’altra Coppa Volpi assegnata a Venezia 71, ovvero l’attore americano Adam Driver.
Insieme, i due personaggi, mettono in luce e raccontano le ossessioni più popolari di questo momento storico, che pone scelte e punti di vista diversi per ogni affermazione. Quindi, i dubbi su cosa sia salutare, naturale, cosa ci renda liberi e cosa sia giusto scegliere tra una miriade di diverse possibilità, tutte allo stesso tempo potenzialmente buone o estremamente rischiose. Il tutto condito da un’inquietudine, trasmessa magistralmente dai due attori, che raramente trova spazio nel nostro cinema e che gli hanno fruttato il premio.
Che i due riconoscimenti vengano assegnati a personaggi dello stesso film è una vera rarità, capita più spesso che se li aggiudichino ex equo i componenti del cast di un’opera corale. Una doppia premiazione che sembra voler lodare, oltre al singolo interprete, anche l’affiatamento tra i due attori e, di conseguenza, la regia stessa.
Altro riconoscimento italiano quello che è stato assegnato dalla giuria di Orizzonti, guidata dalla regista cinese di Hong Kong Ann Hui per premiare le nuove tendenze estetiche del cinema mondiale, al Belluscone del regista Palermitano Franco Maresco. La pellicola, che racconta il rapporto tra il Presidente del consiglio italiano più famoso nel mondo e la Sicilia più popolare, è stata già minacciata di sequestro da vari esponenti di Forza Italia, ma ha comunque convinto Venezia 71 a farle fare un giro sul red carpet dei premiati.