Jovanotti difende l’Ice Bucket Challenge: le ultime docce gelate da Francesco Renga a Chiara Galiazzo

Crescono adesioni e critiche alla campagna per la SLA, con Jovanotti che difende le docce gelate: i video di Francesco Renga e Chiara Galiazzo

Ice Bucket Challenge: Jovanotti e Renga

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Tra sostenitori e critici dell’Ice Bucket Challenge, Lorenzo Jovanotti si schiera decisamente tra i primi: l’ormai celebre campagna mondiale per sensibilizzare sul dramma della SLA e raccogliere fondi per la ricerca scientifica continua a dividere l’opinione pubblica tra chi aderisce entusiasta e chi la considera un’operazione tutta mediatica dagli effetti discutibili.

Lorenzo Jovanotti è stato tra i primi a sposare la causa girando il suo video per l’Ice Bucket Challenge con tanto di esecuzione alla chitarra della sua hit Seranta Rap, nominando il premier Matteo Renzi, le ministre Giannini e Lorenzin e Adriano Celentano. Nomination peraltro tutte acettata, visto ch epoche ore dopo sono arrivate le docce gelate del premier e delle esponenti del suo governo, ma anche del Molleggiato.

Di fronte alle critiche crescenti al fenomeno dell’Ice Bucket Challenge, Jovanotti ha voluto prendere posizione su quello che ha definito “un fenomeno che offre filo da torcere ai teorici della comunicazione di massa, delle reti e dei nuovi media“, nonché “l’unico ‘tormentone’ vero di quest’estate” e in quanto tale amato e contestato.

Nelle ultime ore si è cominciato a fare i conti in tasca alle Onlus che si occupano di SLA, così come ai personaggi che fanno donazioni (Luciana Littizzetto è stata massacrata per i suoi 100euro alla ricerca, Emis Killa ha scatenato l’ira dei fan col suo bonifico), per capire se davvero si tratta solo di una moda estiva, considerando gli 80 milioni di dollari raccolti dall’ALS Association negli Stati Uniti e i 250mila pervenuti all’AISLA in Italia.

Jovanotti, che si è cimentato nell’Ice Bucket Challenge dopo la nomination del collega Cesare Cremonini, ha detto la sua con un lungo post su Facebook.

Io sono per vedere i bicchieri mezzi pieni, e in questo caso anche i secchi, e considero positiva l’onda che si è generata. Anche i criticoni più accesi, che nell’epoca di internet hanno sempre occasioni di fare baldoria, alla fine partecipano alla diffusione del contenuto della secchiata, che non è solo acqua ghiacciata, c’è dentro una sigla: SLA, una malattia grave che in questi giorni ha fatto parlare molto di se, e ci sono milioni di persone nel mondo che adesso sanno che esiste, e questo nell’epoca della distrazione di massa è un risultato brillantissimo. Poi c’è la raccolta delle donazioni, che è il secondo risultato positivo (anche se sostengo che le sorti della ricerca non possono essere solo affidate al buon cuore dei cittadini, ma devono esserre una parte importante della spesa degli stati, che poi avviene grazie alle tasse pagate dai cittadini, e naturalmente delle aziende farmaceutiche, che sono giganti economici multinazionali, controversi ma importantissimi).

Lorenzo Jovanotti sottolinea come l’Ice Bucket Challenge sia un fenomeno “globale come è globale questa malattia che non controlla i passaporti e come, sempre di più, sono globali la scienza e la ricerca“, arrivando a scompdare il filosofo Pierre Teilhard De Chardin e il suo concetto di ‘noosfera’, “una specie di biosfera delle informazioni e della conoscenza, nella quale gli uomini hanno la possibilità di un salto quantico, a prescindere dal luogo dove nascono e dove vivono“. L’Ice Bucket Challenge ne sarebbe un esempio lampante.

I vasi comunicanti, perfino le secchiate comunicanti, hanno ripercussioni importanti, la nostra generazione assisterà a grandi passi in avanti nella cura di molte malattie, e la comunicazione fa la sua parte in questo percorso. Dare un nome alle cose, farle conoscere, raccontarle, perfino anche con i mezzi del gioco, non è fiato sprecato, non è ghiaccio sprecato, in questo caso.

Di sicuro c’è che qualche risultato, anche se minimo in confronto alle cifre milionarie generate negli Stati Uniti, comincia a vedersi: l’AISLA fa sapere di aver sfondato il tetto dei 250mila dollari con le sole donazioni da PayPal (le informazioni per donare sono sul sito aisla.it), mentre continuano ad arrivare adesioni dal mondo dello showbusiness. Tra gli ultimi artisti a completare l’Ice Bucket Challenge ci sono anche Francesco Renga, i vincitori di X Factor Michele Bravi e Chiara Galiazzo (il suo video è stato diffuso su Instagram), gli ex di Amici Antonino Spadaccino, Marco Carta e Valerio Scanu, Alessandro Casillo.