Robin Williams si è suicidato come il giovane Neil Perry ne “L’attimo fuggente” una delle sue pellicole più famose. Soffriva di depressione, aveva avuto problemi di alcolismo ma mi sembra incredibile che Robin Williams possa essersi suicidato privandoci del suo enorme talento.
La forza della poesia che sprigionava da ogni interpretazione di Robin Williams non è bastata a salvargli la vita. Chissà se nell’attimo fatale gli è tornato alla mente il professor John Keating protagonista de “L’attimo fuggente”. Ai suoi allievi insegnava la letteratura e la vita invitandoli a coltivare il proprio talento anche sfidando l’autorità accademica e genitoriale.
Robin Williams/John Keating ha un allievo prediletto Neil Perry che si ribella al padre pur di recitare nel “Sogno di Mezza Estate”. L’interpretazione sarà trionfale ma la reazione del genitore tradito violentissima al punto d’indurre il ragazzo al suicidio. E Robin Williams si è suicidato proprio in una maledetta notte di mezza estate.
Mi pareva d’essere… e mi pareva d’avere… ma soltanto un pazzo potrebbe tentar di dire quel che mi pareva d’avere. Occhio umano non pote’ mai udire, orecchio umano non pote’ mai vedere, mano umana non pote’ mai gustare, lingua umana mai concepire, e cuore umano mai narrare, un sogno come il mio.
Forse la citazione del capolavoro di Shakespeare può aiutarci ad addentrarci nel mistero insondabile di un suicidio. Robin Williams forse non riusciva più a sopportare il peso di una vita complicata nella quale aveva interpretato i personaggi più estremi: Peter Pan, un medico clown, una fantastica donna di servizio, persino un marziano Mork che ha accompagnato la mia infanzia.
Robin Williams/Mork ingenuo, strampalato e stupito della vita terrestre, Robin Williams/Peter Pan, Robin Williams/John Keating. In fondo sono tutte persone e personaggi che rimandano ad un altrove, ad un’estraneità rispetto alla quale ad un certo punto la l’ironia, fantasia e la poesia, persino la pazzia dell’eroe skahespiriano non sono bastate più a reggere il peso di un’esistenza lacerata. Un grande attore non muore mai. Lo rendono eterno i suoi film. Il suo corpo ci abbandona ma il suo sogno continua nel cuore e nella mente di tutti noi che l’abbiamo amato.
capitano mio capitano