Uscita iPhone 6 già deludente: colpa del processore A8?

La velocità non sarà l'arma migliore del prossimo melafonino: la mela si sta concentrando su altri aspetti


INTERAZIONI: 20

In cosa potrebbe eccellere iPhone 6? Questa è tra le domande ricorrenti che si pongono i futuri possessori, nella speranza che il prossimo melafonino possa regalar loro un’esperienza utente diversa dal solito, con miglioramenti mirati e ben distinti. Come da noi già accennato in un precedente post, più recentemente ribadito in un articolo di Ibtimes.com, il dispositivo potrebbe non vedere nella velocità la propria arma migliore.

In particolare, il chip A8, che TSMC sta consegnando proprio in questi giorni alla mela in una quantità di circa 68 milioni di pezzi, sarà sì più potente del precedente A7, attualmente sotto il cofano di iPhone 5S, ma non così tanto sorprendente come invece si sperava. Il SoC manterrà un profilo dual-core, con frequenza di clock pari ai 2 GHz: nulla di eccezionalmente innovativo rapportato al peso della concorrenza.

Più nel dettaglio, stando a quanto affermato da Daniel Mattie, analista di Canalys Mobile, la mela agirà, come sempre, in controtendenza rispetto agli altri produttori, che spesso e volentieri affidano il proprio successo commerciale all’ultima evoluzione hardware dei vari colossi rinomati (Qualcomm e Intel in primis).

Con iPhone 6, Apple avrebbe in mente il raggiungimento di ben altri traguardi, tra cui quello principale di estendere la durata della batteria nonostante un accrescimento significativo delle dimensioni del display (che sappiamo sarà da 4.7 pollici e 5.5, a seconda del modello desiderato). iOS 8, la nuova release della piattaforma mobile, si occuperà del resto: un’ottimizzazione software completa basterà a sopperire un gap di tale portata?