In attesa di novità sul passaggio definitivo dal jailbreak iOS 7.1.1 al jailbreak iOS 7.1.2, ma anche sull’applicazione del lavoro condotto fino ad oggi al sistema operativo iOS 8, il cui esordio ufficiale sul mercato è previsto non prima del mese di settembre, trovo piuttosto interessante quanto affermato nel corso delle ultime ore da Saurik a proposito di Cydia.
Come tutti i nostri lettori sapranno, stiamo parlando del market più famoso per coloro che decidono di installare una particolare versione del jailbreak all’interno del proprio device. Ebbene, dopo mesi di silenzio, Saurik ha voluto finalmente dire la sua in merito ai numerosi “store alternativi” che hanno preso piede nell’ultimo periodo, cercando di rivendicare meriti che non sempre gli vengono riconosciuti.
Dal mio punto di vista, Saurik ha aspettato fin troppo per assumere questa posizione, che ritengo giusta e legittima. Se da un lato non ha diritto ad alcuna esclusiva in questo particolare contesto, allo stesso tempo è innegabile il suo contributo alla realizzazione dei vari tool che abbiamo toccato con mano nel corso degli ultimi anni, senza dimenticare il fatto che Cydia ha sempre avuto il merito di essere pienamente compatibile a ciascun jailbreak sin dal primo momento, dopo il rilascio ufficiale di quest’ultimo.
Ciò che ha sempre contraddistinto Cydia, a mio parere, è lo standard di “sicurezza” che viene offerto a tutti coloro che decidono di portare a termine l’installazione di un tweak, raggiungendo in questo senso livelli molto simili a quelli dell’app store.
Dubito fortemente che l’utenza Apple voglia correre gli stessi rischi relativi al download di un’applicazione dal Play Store, nonostante si tratti sulla carta di un programmino “ufficiale”. Insomma, il jailbreak iOS 7.1.2, meritocraticamente, dovrebbe essere ancora sinonimo di Cydia e non di market sconosciuti e spesso privi di standard di sicurezza accettabili.