Brasile: Mineirazo Maracanazo? Perdere da grandi

Il Brasile aggiorna il dizionario della catastrofi. Dopo il Maracanazo del 1950, il Mineirazo del 2014. Una sconfitta leggendaria che ispirerà film e romanzi e diventerà una metafora di quella giornate nelle quali va tutto storto dal primo al novantesimo minuto di recupero.

Il Brasile piange per un Mineirazo peggiore della sconfitta del 1950

INTERAZIONI: 7

Mineirazo o Maracanazo ? Quale sconfitta peggiore per il Brasile ? Quella del 2014 a Belo Horizonte nello Stadio Mineirao contro la Germania oppure quella contro l’Uruguay del 1950 nell’appena inaugurato Stadio Maracana ? Per il Brasile è stato peggio perdere 7 a 1 senza mai esser stati in partita oppure gustare l’effimero vantaggio per poi esser superati nel finale soltanto per 1-2 ?

Un dilemma atroce per la nazionale ed i tifosi del Brasile che non sono riusciti ad esorcizzare la maledizione del Maracana: anche questa volta sarà un atleta verde oro alzare al cielo la Coppa del Mondo. La prima semifinale di Brasile 2014 passerà alla storia. La Germania era senza dubbio la favorita nel pronostico per condizione fisica, organizzazione di gioco, determinazione nel superare gli ostacoli frappostisi sul suo cammino verso la semifinale.

Il Brasile era stato poi ulteriormente indebolito dalla defezione di Neymar messo ko da un colpo durissimo di Zuniga. Ma nessuno al mondo avrebbe potuto prevedere una simile disfatta. Il Brasile che perde 1-7 una semifinale in casa è come Alessandro Manzoni che confonde tra è verbo ed e congiunzione, come Pavarotti che stona un do di petto, come don Alfonso Iaccarino che mette troppo sale nella minestra. Una cosa inconcepibile, un vuoto cosmico assoluto, un Mineirazo appunto.

Ci sarà adesso da aggiornare il dizionario delle catastrofi. Fino a ieri sera il Maracanazo indicava la sconfitta più inconcepibile, un concetto spazzato via dalla Germania che ha onorato gli avversari senza mai fermarsi neanche dopo aver concluso il primo tempo in vantaggio di cinque reti. Il Brasile è riuscito a perdere in modo monumentale, come soltanto i grandissimi riescono a fare. A perdere 0 a 3 son buoni tutti, perdere 1 a 7 una semifinale mondiale è un raro privilegio del quale il Brasile si fregerà in beata solitudine per parecchi lustri. Dobbiamo esser grati ai verdeoro. L’edizione 2014 non è la più brillante di quelle viste ai Mondiali, ma questa squadra entra nella leggenda. Ispirerà film e romanzi. Diventerà un paradigma, un modo d’essere, una metafora della vita e di certe giornate nelle quali va tutto storto dal primo al novantesimo minuto più recupero.