Sono molteplici le considerazioni che possono essere fatte in queste ore a proposito del cosiddetto Amazon Fire Phone, il primo modello concepito dall’azienda e, tra le altre cose, caratterizzato dal sistema operativo Android (probabilmente nel tentativo di competere con gli altri top di gamma).
A distanza di qualche ora dalla presentazione ufficiale del dispositivo, è opportuno concentrarsi sui suoi punti di forza, ma anche quelli di debolezza, che a seconda delle esigenze da parte degli utenti indurranno o meno al suo acquisto. Per quanto concerne i plus, ad esempio, possiamo concentrarci sulla sua interfaccia 3D, vale a dire la cosiddetta Dynamic Perspective.
In seconda istanza, abbiamo un’abile mossa commerciale di Amazon, che, attraverso Firefly, consentirà di riconoscere determinati oggetti, con relativo redirect allo store di quella che a questo punto possiamo definire anche casa produttrice per gli smartphone. A questo aggiungiamo anche un display da 4,7 pollici in HD, senza dimenticare il processore Snapdragon quad core da 2,2 GHz, ben supportato da 2 GB di memoria RAM. La fotocamera posteriore, invece, si assesta a quota 13 megapixel.
Quali sono gli aspetti che invece convincono meno, per quanto concerne il nuovo dispositivo presentato da Amazon? In primis il prezzo, visto che in tanti speravano in un modello economico rispetto agli standard dei top di gamma. Invece, negli Stati Uniti, il nuovo Amazon Fire Phone potrà essere acquistato con un esborso pari a 649 dollari per la versione da 32 GB, mentre con quella da 64 GB si arriva a 729 dollari.
Resta poi da capire l’impatto sul mercato di Firefly, che ad alcuni utenti potrebbe risultare anche invasivo dal punto di vista della pubblicità, mentre le specifiche che abbiamo in precedenza elencato collocano comunque l’Amazon Fire Phone leggermente al dì sotto dei top di gamma.