App Android e iOS, spuntano i dati sulle recensioni false: preoccupazione tra gli utenti

Una grana da risolvere assolutamente per i due colossi. Parziale la contromisura adottata da Google

App Android

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Non sono notizie incoraggianti, quelle che in queste ore emergono direttamente dallo studio di Apptentive, che di recente si è concentrato su un fenomeno dilagante e che si spera possa essere limitato nei prossimi mesi con le opportune contromisure da parte di brand del calibro di Apple e Google.

Stiamo parlando delle false recensioni riguardanti le app, che spesso e volentieri ricoprono un ruolo molto importante nel processo decisionale da parte degli utenti, in vista del download di un programmino. In tanti, in questi anni, si sono fidati dei commenti da parte di chi, presumibilmente, aveva provato la singola applicazione, rilasciando impressioni negative o positive.

Scendendo più nel dettaglio, pare che addirittura il 55% delle applicazioni che sono presenti in iTunes contengono recensioni false, mentre il valore scende al 45% per quanto concerne Google Play. Non è chiaro su quali basi lo studio sia stato condotto in queste settimane, ma appare scontato il motivo per il quale il brand di Mountain View possa contare su un valore leggermente migliore.

Da un po’ di tempo a questa parte, infatti, Google impone che i commenti all’interno del proprio store possano essere rilasciati solo attraverso il proprio profilo Google+, creando in questo modo una sorta di filtro che quantomeno scoraggia parte degli utenti che tendono a rilasciare commenti “non reali” su una determinata applicazione.

Un aspetto negativo, però, va evidenziato anche per Google stesso: se con Apple è più alto il numero delle app che contengono recensioni non veritiere, nel Play Store vi è un numero superiore di utenti che tendono a rilasciare commenti non in linea con la propria esperienza diretta del programma.

Se scaricate di frequente applicazioni, è necessario tener presente che ad essere più colpita da questo fenomeno è la sezione giochi, con il 41% dei casi segnalati.