Dopo Valerio Scanu anche Lily Allen attacca le major: manca il supporto e il coraggio


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Lily Allen
Lily Allen

Ieri abbiamo riportato le dichiarazioni di Valerio Scanu contro le etichette multinazionali italiane che, a suo avviso, sfruttano gli ex concorrenti dei talent senza investire su di loro. Scanu non è l’unico artista a muovere accuse contro le major: anche Lily Allen ha avuto molto da ridire contro i discografici e l’intera organizzazione delle etichette.

La schiettezza e la sincerità sono tra le doti che hanno sempre caratterizzato Lily Allen, sin dagli esordi. La cantante ha continuato ad essere se stessa nonostante il successo planetario e non ha perso lo spirito critico nei confronti del mondo discografico di tutto il mondo.
La generale crisi del settore porta le major a non investire. Che siano ex talent o artisti emergenti completamente sconosciuti, la situazione è sempre la stessa, e non solo in Italia.
Ciò che rimprovera Lily Allen alle etichette è la mancanza di supporto e la mancanza di coraggio: gli artisti sono chiamati, nonostante un contratto con le major, a contare poco sul loro supporto e come se non bastasse vengono anche ostacolati nelle scelte.

Gli stereotipi, le canzoni che le masse si aspettano: sono queste le scelte che le varie etichette impongono agli artisti, nella speranza di ricavare maggiori entrate utili a garantire la propria sussistenza.
Il momento della scelta dei singoli da lanciare, continua Lily Allen, è terribile per l’artista e le migliori canzoni rischiano di essere accantonate perchè troppo rischiose da proporre.

Le scelte economiche, inevitabilmente, non possono andare di pari passi a quelle dell’artista che invece cerca di re-inventarsi in continuazione e di proporre al suo pubblico sempre musica nuova, innovativa, per certi versi rischiosa.
“Le case discografiche sono semplicemente terrorizzare di rischiare in questo momento, ed è molto frustante”.

Valerio Scanu ha trovato la soluzione: l’autoproduzione. Lily Allen seguirà la stessa strada?