Valutato il Samsung Galaxy Note 3 dopo i primi mesi: verdetto finale


INTERAZIONI: 7
Samsung Galaxy Note 3

Dopo i primi mesi di utilizzo, che idea vi siete fatti del Samsung Galaxy Note 3? Il phablet di terza generazione soddisfa o no le vostre aspettative? Se siete tra quelli ancora indecisi, leggendo quanto stiamo per dirvi ogni dubbio verrà spazzato via.

Quella a seguire è una testimonianza di un utente comune di nome Jimmy Drew, che ha restituito al mondo i feedback relativi al terminale dopo averlo utilizzato da cima a fondo. Il responso sappiamo incontrerà l’accordo di tantissimi altri possessori, grossomodo tutti entusiasti del loro acquisto.

Il Samsung Galaxy Note 3 dell’utente Drew è spinto dal processore Snapdrahon 800 con 3 GB di RAM, 32 di storage e 64 aggiuntivi in microSD. Il display ha dell’impressionante, nitido e limpido come pochi altri, anche sotto diretta esposizione solare. Molto utile la porta USB 3.0, e la durata della batteria, che si estende per circa 2 giorni. Incredibile anche la S-Pen con Air Command, che riceverà senz’altro altri aggiornamenti in futuro per essere oltremodo migliorata. A suo giudizio, questo è il primo smartphone intelligente che sente di poter tenere per oltre 2 anni. Il meglio del meglio sul mercato.

Su una scala di votazione da 1 a 5, ecco i voti: 5 per display, durata della batteria, applicazioni e supporto multimediale, ricezione e qualità delle chiamate, e 4 per designe e fattore di forma, per una media di 4.8.

Detto questo, se c’è una cosa che frena dall’acquisto è anche il sistema di sicurezza Samsung Knox, che, col nuovo bootloader, blocca qualsiasi tipo di operazione di modding. Sappiate che su XDA si stanno dando un gran da fare per disinnescare la barriera del Samsung Galaxy Note 3, e che il turco yashade2001 ha scoperto un file contenuto nella emmc del telefono dove sarebbe collocato il flag che aziona lo stato del contatore Knox Warrenty Void. Modificandolo, si è forzato la visualizzazione 0x1 su 0x0, salvo poi tornare tutto come prima una volta riavviato il dispositivo.

Questo, naturalmente, conferma la presenza di un chip eFuse, alimentando una speranza. Grazie alla realizzazione di kernel e bootloader appositamente modificati, forse si potrà cancellare il collegamento tra il firmware ed il chip, evitando così l’alterazione del contatore. Lo sviluppatore sta lavorando ad un’applicazione capace di compiere l’operazione automaticamente. Vedremo cosa accadrà.