La Boldrini dice no a Marchionne. «Stop a gara al ribasso sui diritti»


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presidente della Camera
Laura Boldrini, presidente Camera

Il presidente della Camera, Laura Boldrini ha declinato l’invito dell’amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne a partecipare al lancio di due nuovi modelli della Cinquecento. La cerimonia di presentazione delle due nuove vetture, la 500L “Living” e “Trekking” è stata fissata per il prossimo 9 luglio ma la Boldrini ha fatto sapere all’ad di non poter partecipare. Lo ha fatto con una lettera al vetriolo però che si apre con le scuse per l’impossibilità a partecipare per altri impegni istituzionali già assunti, per poi aprire uno spaccato sull’attuale situazione nelle fabbriche del gruppo guidato da Marchionne.

Il presidente ha fatto notare a Marchionne tutta la sua preoccupazione riguardo la questione dei diritti all’interno delle aziende del Lingotto e riguardo la necessità di nuove strategie di crescita per evitare la chiusura di stabilimenti. All’interno della lettera la Boldrini spiega come «le vecchie ricette hanno fallito e ne servono di nuove. Affinché il nostro Paese possa tornare competitivo è necessario percorrere la via della ricerca, della cultura e dell’innovazione – ha scritto la Boldrini che ha poi specificato -Una via che non è in contraddizione con il dialogo sociale e con costruttive relazioni industriali: non sarà certo nella gara al ribasso sui diritti e sul costo del lavoro che potremo avviare la ripresa».

Un vero e proprio atto d’accusa alle politiche sindacali adottate da Marchionne che hanno proprio nei giorni scorsi portato all’ennesima bocciatura da parte della Corte Costituzionale che ha ritenuto incostituzionale l’articolo 19 del nuovo statuto dei lavoratori che negava la partecipazione alle trattative delle sigle sindacali che non avevano sottoscritto il contratto aziendale. Una sentenza che bissa quella che ha ordinato il reintegro degli operai della Fiom discriminati e a cui si aggiungono le dure parole della terza carica dello Stato.