Link al download jailbreak iOS 6.1.3. disponibile su Facebook: l’avvertimento di Pimskeks


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Jailbreak iOS 6.1.3.
Jailbreak iOS 6.1.3.

Il jailbreak iOS 6.1.3. è un argomento, al momento, molto caldo. Il clamore intorno al rifiuto degli hacker nel rilasciare l’update ha lasciato spazio a numerosi millantatori del tool di sblocco che, approfittando della buona fede di alcun utenti, stanno traendo profitto dalla situazione.

L’ultima, raccomandazione, in tal senso, proviene da Nikias Bassen, in arte Pimskeks,  che, sul suo account Twitter, nelle ultime ore, è tornato a rispondere alle richieste di un utente.

In  particolare, un follower, allarmato, ha fatto presente che la pagina Facebook dedicata al tool del jailbreak iOS 6.1.3. era stata riempita di falsi link allo strumento, a pagamento e non funzionanti. Di qui, la secca e perentoria risposta di Pimskeks che, per evitare equivoci, ha ribadito, ancora una volta, che non esiste alcuna pagina ufficiale dedicata al tool sul social network di Zuckerberg.

Da una nostra verifica,abbiamo registrato, di fatti, il proliferarsi di una serie di pagine dedicate al jailbreak iOS 6.1.3. che, guarda caso, proprio negli ultimi giorni, si sono moltiplicate. La cosa alquanto sconcertante è che molte di queste vantano un numero prossimo o superiore ai 15.000 fan, aumentando, di fatto il rischio truffa.

Le parole di Pimskeks seguono quelle dei suoi colleghi più noti come Pod2g e Planetbeing: la questione jailbreak iOS 6.1.3. nonostante abbia imboccato una strada senza uscite, continua a tenere banco. Proprio nella giornta di ieri, in effetti, vi abbiamo raccontatto alcuni validi motivi per i quali gli hacker non dovrebbero sottovalutare il rilascio del jailbreak iOS 6.1.3. e provvedere alla sua pubblicazione.

Ebbene la nascita di così tanti fake, potrebbe essere un nuovo motivo che si aggiunge a quelli già riportati: il lavoro volontario sul jailbreak iOS 6.1.3. non può, ancora una volta, essere oggetto di truffe verso gli ignari utenti: verso questi ultimi , anche noi rivolgiamo l’ulteriore monito di seguire, per informazioni, esclusivamente gli account ufficiali Twitter degli hacker e il sito Evasi0n.com.