I figli di Michael Jackson fanno causa all’Aeg e chiedono l'”omicidio colposo”per il medico


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Michael Jackson

Secondo la famiglia Jackson, l’Aeg Entertainment ha delle responsabilità nelle circostanze che hanno causato la morte di Michael. Per questo motivo è decisa a chiedere un risarcimento al gigante discografico di quaranta miliardi di dollari per la morte del suo caro. È questa la cifra record per la quale la famiglia Jackson ha citato in giudizio l’Aeg per il suo comportamento nel corso dell’organizzazione dell’ultimo tour di Michael Jackson. Secondo i legali della famiglia il colosso sarebbe stato negligente in quanto a controllo e supervisione delle condizioni di salute di Michael nel corso dell’organizzazione del tour “This is it”.

 

 

In particolare da stigmatizzare, secondo i legali, l’atteggiamento del dottor Conrad Murray colpevole di non essersi accorto che le condizioni della star stavano peggiorando e il suo malessere anche psichico avrebbe potuto provocargli degli effetti letali. A chiedere la cifra formalmente sono stati i figli dell’artista, Prince Michael, Paris e Prince Michael II, anche se logicamente hanno dovuto affidare la procura legale alla nonna Katherine.

La famiglia è sicura che l’Aeg ha delle chiare colpe nella morte del proprio caro e adesso sono decisi a chiederne conto in un aula di tribunale. Il colpevole principale sarebbe il medico che curava Jackson  in particolare per aver disatteso il quinto Emendamento americano. Addirittura i legali della famiglia ipotizzano l’accusa di omicidio colposo nei confronti del medico reo di aver perso tempo nell’immediatezza del fatto.

Addirittura la cifra richiesta potrebbe crescere visto che l’iniziale richiesta della famiglia sarebbe di dieci miliardi di dollari per i mancati guadagni che la star avrebbe ottenuto nel corso dei concerti futuri, e cinquanta miliardi di dollari per i danni morali. La Aeg ha dal canto suo bollato come «un’operazione speculativa» la richiesta della famiglia ed ha definito la carriera del Re del Pop in una «spirale di declino».