Jovanotti a “La Stampa” parla di Backup 1987-2012


INTERAZIONI: 7
Jovanotti
Jovanotti

Jovanotti a “La Stampa” rilascia una mini intervista, a un giorno dall’uscita del suo ultimo album “Backup 1987-2012”.

Un progetto speciale e molto importante per Lorenzo perché racchiude 25 anni di carriera, 25 anni di musica. Soul, jazz, rap, l’intero percorso artistico e personale del cantante che, da ieri, è disponibile in 3 diverse versioni: cd doppio, cd quadruplo “deluxe” e cofanetto in edizione limitata.

Jovanotti torna con Backup e con una serie di canzoni “a volte un po’ sbagliate ma vive come le facce strane”. Le sue creazioni nascono dal tentativo di rendere credibile un testo, un racconto. Come diceva De Andrè, la credibilità è la cosa più importante della musica leggera, credibilità che Jovanotti ha cercato in ogni angolo.

Nel corso dell’intervista, il cantante ha spiegato di essere molto attratto dalla musica di frontiera e dagli artisti sperimentatori, ma di ritenersi, in ultima analisi, decisamente pop.

E del tour? Sì, ha parlato anche del tour di cui ha detto di essere ancora in una fase di organizzazione per quel che riguarda il palco, i vestiti e tutte le altre caratteristiche logistiche dello show.

E ha detto: “mai fatto uno spettacolo per uno stadio e ora sto pensando cosa fare” ma se pensa ai concerti di grandi artisti come gli U2, ad esempio, che si sono esibiti in più occasioni negli stadi, dice che non sono stati gli spettacoli più fantascientifici a colpirlo. Insomma non è la maestosità ad interessarlo.