Semplicemente parliamone: Peppino di Capri

Musicista


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OptiMagazine: Peppino di Capri
Da bambino, l’unico giocattolo di Peppino di Capri era un pianoforte francese del ‘700 su cui sperimentava a orecchio le canzoni che gli capitava di sentire in giro. Con il pianoforte, sempre da bambino, aveva iniziato anche a esibirsi tutti i fine settimana per il generale Clark e le truppe americane. Da quel momento, la sua relazione con la musica non è mai finita ed è stata una successione di eventi memorabili, se si pensa che nel giugno del ’65 ha suonato come apripista dei Beatles.
Della semplificazione Peppino di Capri ci parla in merito alla tecnologia, con la quale ha un rapporto di odio-amore che però – ammette – è soprattutto amore: infatti, è stata la tecnologia a semplificargli la vita quando ha lavorato con la grande orchestra, grazie alle macchine che in sala di incisione gli permettevano di isolare determinati strumenti e riprodurli durante i concerti.
Poi, Peppino di Capri si rivolge ai giovani che vogliono farsi strada nel mondo della musica: al di là dei talent show – dice – il modo migliore di emergere è fare breccia nel cuore di chi ascolta non con la propria immagine, bensì con la propria voce e con il proprio modo di cantare.

 

Note:
Peppino di Capri inizia a suonare fin da bambino ed è subito considerato un “enfant prodige”. I suoi primi dischi risalgono al ’58, quando aveva 18 anni. Nel ’65 fa da supporter alla tournée italiana dei Beatles e nel ’70 fonda la Splash, la sua casa discografica; nel ’73 vince il suo primo Festival di Sanremo con “Un grande amore e niente più” e nel dicembre dello stesso anno lancia “Champagne” che diventa un successo internazionale. Peppino di Capri è considerato un simbolo degli anni ’60, ma è anche uno dei pochi musicisti italiani dell’epoca che riscuote successo ancora oggi con nuove produzioni, come il suo ultimo lavoro discografico del 2011, “Magnifique – With Orchestra”.

(Intervista a cura del nostro S-Buster Michelangelo Iossa)