Adriano Celentano: Morandi canta Dalla e l’Arena si emoziona


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Adriano Celentano
Adriano Celentano

Adriano Celentano torna ad emozionare il pubblico. Ruggente come un puma affronta il palco, riportando alla luce vecchi brani ed è trionfo. Musica, musica e ancora musica per la seconda serata all’Arena di Verona, a partire da Mondo in MI7 proseguendo con Soli, Arcobaleno e Storia d’amore. Più disinvolto, Adriano Celentano scherza con il pubblico, fa battute e sui preparativi dice: “È stata dura, non ricordavo più i testi, mi vedevano andare in giro per Verona parlando da solo, ripetevo le parole” ma ieri sera ha dato prova di essere ancora un grande.

 

 

Nessun vuoto di memoria anzi durante il monologo, incentrato sul sogno di un’era nuova con un progetto condiviso, non si serve di alcun supporto e recita a memoria tutte le battute.

 

“La parola magica è lo scatto” spiega Adriano Celentano, “uno scatto che prima o poi il mondo dovrà fare. Uno scatto di rabbia, o una scintilla che potrebbe dar luogo a una rivoluzione qui sulla terra. È fra le pieghe dell’utopia che si nasconde il modo per scacciare la crisi: ed è assurdo pensare che questo casino che succede nel mondo sia riconducibile alle pure questioni economiche”.

 

E uno scatto c’è stato anche quando, con l’entrata di Morandi si è deciso, poi, di omaggiare il vecchio amico Lucio Dalla. Sulle note di “Caruso”, cantata da Morandi, L’Arena si è alzata ed è stata poesia.

Un concerto all’insegna della musica, della speranza e di un uomo che negli anni è rimasto un vero mito.