Perché non applicare la pena di morte?


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pena di mortePena di morte per gli assassini più efferati! Fiorello la chiede per il bombarolo che ha ucciso Melissa e per poco non ci scappa a Brindisi il linciaggio di un uomo prima fermato poi risultato completamente estraneo ai fatti.

I crimini sono tutti orribili, ma alcuni risultano nella coscienza collettiva più efferati e meritevoli di asprissimi castighi. L’orrore genera odio, paura, desiderio di vendetta con l’applicazione della legge del taglione.

Hai tolto la vita? Ed io la tolgo a te senza neanche bisogno di processo. Ci sono le immagini a confermare la tua colpa. Peccato che nel caso in questione le immagini non dimostrassero alcunché. Si fosse applicata la proposta di Fiorello avremmo oggi due vittime innocenti della strage: la povera Melissa ed il malcapitato nell’ordalia.

Certo, seduti davanti al computer e senza esser coinvolti nel fatto criminoso è fin troppo facile aborrire la pena capitale e pontificare sulla necessità del perdono laico e religioso. Ma se Melissa fosse stata nostra figlia o nostra sorella come avremmo reagito? Saremmo stati così garantisti e compassionevoli? E chi avrebbe il coraggio di negare ad un marito il diritto d’impalare il rapinatore che prima ha stuprato e poi ucciso la moglie durante una rapina in villa? E chi potrebbe negare ad un figlio il diritto di investire l’ubriaco al volante che aveva ucciso il padre sul marciapiede e pochi mesi dopo è già a piede libero ?

La rabbia sociale cresce, i cittadini si sentono insicuri, le fobie paranoiche aumentano e già partono gli applausi per un barista che uccide il rapinatore quindicenne in un assalto al suo negozio. Prima di dire che la vita umana vale più di un incasso provate a trovarvi con una pistola puntata in faccia. Alla faccia, appunto, della civiltà giuridica e della pietas cristiana.
Pena di morte si, pena di morte no! Attendo i vostri pareri, la vostra indignazione e il vostro consenso.