Io, turista per caso a Cuba


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Spiaggia di Cuba
Spiaggia di Cuba

Cuba, ambita meta turistica che ospita migliaia di persone da tutto il mondo, me compresa.
Unica nel suo genere, Cuba conserva un fascino dolce amaro che mi è sembrato unico nel suo genere.
L’isola, ubicata a pochi passi dal grande continente, è un mondo isolato, nello spazio, nell’economia e nel tempo.

L’embargo pluridecennale, dopo la caduta dell’Unione Sovietica, che da sempre era stata garanzia di approvvigionamenti per il regime comunista, ha prodotto degli effetti molto evidenti agli occhi di chi, come me, anche solo una volta, si è recato sul posto.
Il paesaggio paradisiaco, ricco di spiagge bianche, acque cristalline e vegetazione selvaggia ospitano strutture coloratissime, dal sapore anni ’30; in questa terra la proprietà privata è stata bandita da tempo (solo di recente è stata reintrodotta qualche forma minima che si avvicina a quella che noi definiremmo come tale), case, auto, elettrodomestici, ecc. risalgono a decenni fa e una delle prime sensazioni, per un turista, è di immergersi in un set cinematografico.

auto cuba

I disagi per la popolazione locale sono forti almeno quanto lo è la bellezza del posto e l’atmosfera che si respira; qui il turista è il vero sovrano, iperprotetto dalle forze dell’ordine e coccolato dalla gente locale. Questo contrasto mi ha trasmesso un pò di disagio, ma tutto sommato sono gli stessi cubani che hanno cercato, con successo, di mettermi a mio agio nella loro terra.
La discriminazione tra i turisti e i cubani è accettata in quanto vera fonte di reddito.
A Cuba esiste una moneta e un mercato per i locali e una moneta e un mercato per i turisti. Gli stipendi sono tarati sulla moneta dei locali, peccato che gli scaffali della merce acquistabile con questa moneta, sono quasi sempre vuoti. Inutile dire che i negozi con merce tariffata con l’altra moneta, risultano praticamente proibitivi per i cubani.
Cuba è la località dei contrasti e dei mercati neri. Casas particulares che si aprono al turismo trasformandosi in taverne accoglienti dallo stile familiare. Pietanze prelibate, come la famosa aragosta cubana, strutture turistiche ricche di cibo e comodità. Al turista non viene fatto mancare nulla. Posso garantire che la cucina locale, seppur semplice, è davvero ottima.
Ad ogni modo è considerato un gesto molto apprezzato, offrire qualcosa alla popolazione sotto forma di mancia. La popolazione cubana non ama mendicare, ha una grande dignità e per questo ognuno offre quel che può, oggetti di artigianato locale molto semplici, indicazioni turistiche, o altro in base alle possibilità. Considerando che qui non c’è spesso neanche la possibilità di rilevare e acquistare merce, può tornare utile sapere, per chi pensa di recarsi sul posto, che la popolazione cubana richiederà sapone, penne e magliette (basti pensare che lo stato distribuisce una sola saponetta al mese con la tessera comunista e che acquistarne una aggiuntiva costa quasi quanto uno stipendio mensile per capire quanto siano importanti le mance). State attenti però ad essere discreti, perché la polizia locale è molto severa verso i cubani che chiedono aiuto al turista. Inutile provare a spiegare come fare, perché com’è venuto spontaneo a me trovare una soluzione, verrà spontaneo a tutti voi.

bancarella Cuba

Il livello di istruzione è alto, specie tra i giovani e la fama cubana nella medicina internazionale è tale da attirare molti turisti anche per ragioni meno felici.
La formazione dei medici cubani è notevole ed è riconosciuta in tutto il mondo. Basti pensare all’eco mediatico della cura anticancro dello scorpione cubano. Se un cubano o un turista hanno bisogno di cure, il cubano è presente e disponibile e nonostante la preziosa occasione, non approfitta minimamente della disponibilità economica di quest’ultimo. Addirittura mi è capitato di voler pagare per intero le mie cure, ma non ci sono stati versi, mi hanno voluto agevolare. Anche questa è una manifestazione della gioia e voglia di vivere che questo popolo è in grado di trasmettere nelle piccole cose.

La cosa più straordinaria, per chi trascorre dei giorni in vacanza a Cuba, è senz’altro lo spirito della popolazione. Dalla mendicante che si avvicina ricca di santini e bracciali di semi di melone cantando una vecchia canzone dei Buena Vista Social Club, agli anziani che passano il loro tempo in compagnia senza farsi mancare mai degli ottimi sigari locali. Qui mi sono resa conto di quanto l’occidente possa far dimenticare il valore del tempo e quanto sia prezioso stare in mezzo alla gente senza il filtro di un computer. Negli angoli delle strade, nei cortili dei palazzi, si vedono ragazzi che ballano danze latine con un talento straordinario per un ordinario occidentale (inutile raccontarvi che tornata in Italia, la voglia di ricercare la stessa energia in una scuola di salsa, sale alle stelle). I cubani trattano l’ospite con una gentilezza e simpatia estremamente “contagiosa”. La nostalgia e la voglia di ritornare è un effetto collaterale da mettere in conto già dalla partenza. E l’ho fatto con grande piacere.