Certo che tra milioni di videogiochi esistenti al mondo, questo è davvero unico, anche se poco dinamico e appetibile per i comuni mortali: nell’ambito del gioco, è stata, infatti, virtualizzata la meccanica di modellazione delle proteine, operazione alla quale hanno partecipato diversi ricercatori, divisi in squadre. Dopo una serie di partite e sperimentazioni di tattiche di gioco, si è riusciti a portare a casa un risultato che prima, nei classici laboratori, non era stato mai raggiunto: un antivirus contro l’Aids, valido per la specie dei macachi. I test sul genere umano, è chiaro, sono cosa più complessa e diversificata ma l’obiettivo, appena conseguito, è un buon punto di partenza per successivi sviluppi.
Questo episodio getta una nuova luce sul mondo dei videogiochi: da sempre denigrati come strumenti che inducono e violenza e distrazione, ora, è possibile riconsiderarli per un utilizzo non proprio ortodosso, in campi come la medicina e la ricerca scientifica.