Il Samsung Galaxy Note 2 ha ceduto il posto al Galaxy Note 3, presentato l’altro ieri presso l’evento unpacked organizzato dall’azienda. E’ inevitabile, a questo punto, comparare vecchio e nuovo per dare indicazioni ai futuri acquirenti e ben capire su quale dei due orientarsi. Pronti? I punti di distacco sono diversi, e tutti significativi.
Parliamo innanzitutto delle features software implementate, che vanno ad arricchire l’uso medio del phablet rispetto al passato. S-Pen è stato tartassato di accorgimenti molto utili, che rendono la tecnologia allo stesso tempo indispensabile e peculiare. Niente di tutto quanto stiamo per raccontarvi era stato mai sperimentato.
Lo stylus può essere adoperato anche distanziato dal display, e gestito tramite il tasto dedicato grazie ad Air Command, un menù circolare che da accesso ad una serie di funzioni. Tra queste Action Memo (note rapide per trascrive numeri di telefono a mano per poi trasformarli subito in formato digitale per chiamate istantanee), Scrapbook (utile per il salvataggio di porzioni di testo di pagine web), Pen Windows (per richiamare la calcolatrice disegnando un rettangolo in qualsiasi finestra), Screen Write (catturare uno screenshot e modificarlo subito), S Finder (per cercare dati in rete o nel dispositivo).
Rivoluzione anche per lo stoccaggio interno, con disponibilità di modelli da 32 e 64 GB, ed il relativo abbandono del modello da 16, e la fotocamera, attraverso il passaggio al sensore da 13 MP con videoregistrazioni in 4K per alcuni mercati. Importante anche l’inclusione dell’LTE Advance per una trasmissione dati ancora più veloce (dove supportata), il nuovo standard Wi-Fi AC, e l’immediato innesto di Android 4.3, che sappiamo presto aggiornato ad Android 4.4 Kit Kat.
Il Galaxy Note 3 sarà probabilmente venduto al prezzo di 699 euro, a differenza del Samsung Galaxy Note 2, reperibile spesso e volentieri a 399 euro. Quale dei due preferite?