Cambiamento climatico, dal Cop27 emerge la necessità di una svolta

Solo 29 dei 194 Paesi hanno rispettato gli accordi di Glasgow. L'ONU: "il cambiamento sia guidato da dati scientifici"


INTERAZIONI: 0

Il quadro che emerge dal COP27 di Sharm El-Sheikh, conclusosi la scorsa settimana, riguardo la situazione del Pianeta è quanto mai allarmante. Come spesso accade, però, il clamore dei numeri sciorinati non è di pari portata rispetto l’impegno profuso per cercare di migliorarli.

Idati scientifici presentati dall’OMS sono chiari: tra il 2030 e il 2050 il cambiamento climatico provocherà circa 250 mila in più ogni anno. La temperatura media nel 2022 è stata più alta di 1,15 gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali. Lo scenario dei mari non è meno preoccupante. Il Mediterraneo continua a far registrare un temperature record.

Nonostante le inondazioni che hanno devastato il Pakistan, divenute la copertina dell’edizione 2022 del Cop27, e l’aumento fino a sette volte delle piogge estreme che hanno colpito e distrutto molte aree del “Sud del Mondo”, durante la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici è emerso che solo 29 dei 194 Paesi hanno rispettato gli accordi di Glasgow. Inoltre, le assenze dei rappresentanti di Cina e India, gli stati più inquinanti del mondo, fa pensare che l’emergenza climatica non sia ancora considerata una priorità condivisa da tutti.

Il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha richiamato l’attenzione sull’inquinamento atmosferico. Il numero uno dell’ONU, basandosi sui dati del Climate TRACE, il sistema gratuito di monitoraggio delle emissioni di gas serra presentato durante la manifestazione, spiega che “la sottostima delle perdite di metano, del flaring e di altre attività associate alla produzione di petrolio e gas, le emissioni sono di molto superiori a quelle precedentemente riportate”. Secondo Guterres questo dovrebbe rappresentare “un campanello d’allarme per i governi e per il settore finanziario, in particolare per coloro che continuano a investire e a sostenere l’inquinamento da combustibili fossili. L’azione per il clima – conclude – deve essere guidata dalla scienza, dai dati e dai fatti”.