Il ricordo di Julia Roberts su Martin Luther King: “Aiutò la mia famiglia”

Tra i genitori di Julia Roberts e la famiglia di Martin Luther King c'era una profonda amicizia. Ecco il racconto emozionante dell'attrice

julia roberts su martin luther king

Ph: Neon Tommy/Wikimedia


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Il 28 ottobre l’attrice di Pretty Woman ha compiuto 55 anni. In quell’occasione la CNN ha raccolto un ricordo di Julia Roberts su Martin Luther King, il più grande attivista per i diritti degli afroamericani che la storia del mondo ricordi.

L’attrice ha spiegato che quando venne al mondo, il pastore protestante pagò il conto dell’ospedale. Un gesto di riconoscenza, quello di Martin Luther King, con il quale quest’ultimo ringraziò la madre della Roberts per aver aiutato la sua famiglia in passato. Andiamo con ordine.

Julia Roberts ha raccontato che nei primi anni ’60 la moglie di Martin Luther King, Coretta Scott, telefonò ai suoi genitori Betty Lou Bredemus e Walter Grady Roberts, per chiedere di aiutarla a inserire i figli nella scuola di teatro. I coniugi Roberts, infatti, erano i proprietari della scuola di teatro Actors And Writers di Atlanta, e la famiglia King aveva difficoltà a farvi partecipare i figli per via delle discriminazioni.

La madre e il padre di Julia Roberts si impegnarono da subito e accettarono i due figli dell’attivista, che non si dimenticò di quel gesto. Tra i King e i Roberts nacque una profonda amicizia, fino al 28 ottobre 1967 quando la piccola Julia venne al mondo in un’ospedale di Smyrna.

Martin Luther King pagò il conto dell’ospedale: “Aiutò la mia famiglia ad uscire da una situazione difficile, racconta Julia Roberts alla CNN.

Pochi mesi dopo, il 4 aprile 1968, Martin Luther King fu ucciso. In quel momento l’attivista si trovava sul balcone della sua stanza 306 al Lorraine Motel di Memphis, quando fu raggiunto da un proiettile esploso da un fucile di precisione puntato sulla sua testa.

Per l’assassinio di Martin Luther King fu incriminato James Earl Ray, fermato all’aeroporto di Londra-Heathrow dopo essere fuggito dal Paese. Nel 1997 gli fece visita in carcere il figlio dell’attivista, Dexter King, che gli domandò se fosse stato lui a uccidere il padre. Ray gli rispose di essere innocente.

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