Pericolo fiamme per Fitbit Ionic: forse una class action?

Nell'occhio del ciclone il Fitbit Ionic di Google: i clienti si stanno attivando per dare luogo ad una class action

Fitbit Ionic

INTERAZIONI: 0

Lo scorso mese di marzo, Google ha annunciato che avrebbe richiamato volontariamente 1,7 milioni di smartwatch Fitbit Ionic a seguito di segnalazioni di 78 casi di ustioni e rischi di incendio. La problematica sarebbe legata alla batteria, soggetta a surriscaldamenti anche rilevanti. In America il provvedimento del colosso di Mountain View ha dato il via ad un procedimento legale che potrebbe modificarsi in una class action.

A quanto pare, due clienti si sarebbero messi in contatto con un giudice valutando scarso il richiamo di Google. I dispositivi di Fitbit difettosi e dunque pericolosi non riguarderebbe solamente un modello. I due utenti, infatti, sarebbero in possesso di un Fitbit Versa 2 e di un Versa Lite, ma la sanzione dimostra casi di ustioni provocate anche da Fitbit Sense, Versa 3, Blaze, Inspire e Inspire 2. La “denuncia”, quindi, è indirizzata ad una buona parte dei wearable Fitbit e vi è la possibilità che si possa raggiungere un ampio numero di clienti così da poter trasformare la causa in una class action.

Il punto cruciale della causa è l’accusa che, malgrado il richiamo di Fitbit Ionic, non sia stato fatto altrettanti per gli altri dispositivi Fitbit, anche se potrebbero recare bruciature agli utenti. Di conseguenza, i clienti potrebbero non essere consapevoli del fatto che stanno “portando” addosso un potenziale rischio di incendio. In modo particolare, la vicenda alimenta le paure che i clienti possano indossare uno smartwatch (tra quelli sopra indicati) in volo, non sapendo che la batteria potrebbe essere difettosa. Google avrebbe anche promesso il rimborso integrale ai proprietari di Fitbit Iconic, ma sembrerebbe proprio che tale operazione faccia fatica ad essere realizzata. Tuttavia, i documenti del tribunale comprendono diversi screenshot di risposte a @FitbitSupport Twitter, dove i clienti si mostravano frustrati per le lunghe attese e per le mancate risposte del servizio clienti circa le richieste per l’ottenimento dei rimborsi per il Fitbit Ionic, recentemente richiamato.

Continua a leggere su optimagazine.com