Epatite acuta nei bambini, nuovi casi accertati: i sintomi da segnalare secondo il Ministero della Salute

Epatite acuta nei bambini, nuovi casi accertati, ecco quali sono i sintomi a cui prestare attenzione


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Scoppia la paura per i casi di Epatite acuta nei bambini. Con una circolare trasmessa oggi alle Regioni, il ministero della Salute ha preso in mano le redini della situazione invitando tutti alla calma ma sollecitando la segnalazione di ogni caso che risponda ai sintomi indicati dall’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità il 5 aprile. Al momento sono undici le notifiche inviate dai centri di epatologia italiani ma solo due sono state confermate mentre le altre sono in via di valutazione.

Al momento sembra che l’origine sia sconosciuta e la cosa che preoccupa è che si registra un picco anomalo nel Regno Unito in un ristretto arco di tempo. In Italia un ricovero si è registrato a Prato ma sembra che non ci sarà bisogno di un trapianto di fegato per il piccolo. Le autorità sanitarie hanno già negato il legame col vaccino anti Covid resta il fatto che non è ancora stata riscontrata la presenza di virus epatici ma la prima ipotesi rimane quella infettiva e, in particolare, il sospettato è l’adenovirus, responsabile di infezioni delle vie respiratorie e gastroenterite.

Nella circolare del Ministero si tratteggia una spiegazione: “Si potrebbe trattare di una variante di adenovirus che provoca epatiti gravi nei bambini oppure di una variante già conosciuta che colpisce bambini più piccoli immunologicamente non protetti in relazione alla minore circolazione di adenovirus durante la pandemia”.

L’epatite acuta nei bambini deve essere segnalata quando il paziente risulta di età inferiore ai 10 anni, ha avuto un esito di test negativo per i virus dell’epatite A, B, C, D, E, e i valori molto alterati degli enzimi che segnalano una sofferenza del fegato.

Che cos’è l’epatite?

Si tratta di uno stato infiammatorio del fegato generalmente dovuto a un’infezione virale scaturita da virus ma al momento è proprio quest’ultimo che non è possibile identificare e risulta di eziologia sconosciuta o indeterminata. Il primo sintomo evidente è sicuramente l’ittero ovvero la colorazione giallastra di mucose e pelle. A questo si associa un aumento delle trasnaminasi che indicano l’infiammazione al fegato e poi anche febbre, nausea, vomito, dolori a livello addominale ma nei casi più gravi, con sintomi irreversibili, si finisce con un trapianto di fegato.