Green pass e migranti: Giorgia Meloni non conosce la vergogna

Ecco perché la leader di Fratelli d'Italia non merita di guidare un Paese come l'Italia. Un vero politico non giocherebbe mai con le paure della gente

green pass e migranti

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Vergógna s. f. [lat. verecŭndia; cfr. verecondia]. – 1.a. Sentimento più o meno profondo di turbamento e di disagio suscitato dalla coscienza o dal timore della riprovazione e della condanna (morale o sociale) di altri per un’azione, un comportamento o una situazione, che siano o possano essere oggetto di un giudizio sfavorevole, di disprezzo o di discredito”. Questa è la definizione che dà la Treccani del termine vergogna. Un termine che è il caso di dire che Giorgia Meloni, e chi come lei specula su Green pass e migranti, non sa cosa sia.

È apparsa in questi giorni una vignetta postata anche dalla leader di Fratelli d’Italia che recitava così. Da una parte l’italiano al ristorante che chiede di entrare senza Green pass ma l’accesso gli viene negato. Dall’altra un “clandestino” al confine che dice di non avere i documenti ma nonostante questo viene fatto entrare. Sotto il commento “surreale”. La didascalia del post della Meloni poi rincara la dose: “Non trovate folle e paradossale tutto questo?”.

I no-vax e il paragone con il nazismo

Assolutamente sì, è il caso di rispondere. È folle che una leader che si candida a guidare un Paese civile paragoni le due questioni. Tanto quanto coloro, che molto spesso sono anche suoi elettori, paragonano il Green pass alla stella di David e considerano la misura nazista. È incredibile che chi riceve l’apprezzamento di una considerevole parte degli italiani non capisca l’utilità dei vaccini. Ma soprattutto è assurdo che soffi sulla paura delle persone per un mero tornaconto elettorale.

La stessa leader che ha detto di aver fatto il vaccino, per andare incontro alla parte moderata del suo elettorato, senza però pubblicare la foto e non dare l’evidenza del fatto in mano all’ala no-vax dei suoi seguaci che l’avrebbe così scaricata. Una calcolatrice, che non solo gioca con un tema fondamentale per la sopravvivenza delle persone ma che l’accosta a uno dei suoi cavalli di battaglia, l’immigrazione, non avendo alcuna tesi scientifica da utilizzare per strizzare l’occhio a chi è contro il vaccino.

Green pass e migranti: perché è importante vaccinare i Paesi poveri

Solo che è assurdo che una leader di un Paese europeo stia ancora a provare a soffiare sul fuoco dell’odio contro chi viene da fuori accostando Green Pass e migranti. Il motivo per cui lo fa è chiaro: la pandemia non ha lasciato altre frecce al suo arco populista. È importante, però, che anche gente come la Meloni, e chi la segue, capisca che anche sul tema dei vaccini accostato ai migranti sta prendendo una cantonata. Anzi, da leader politico dovrebbe andare al succo del problema e guardare le cose in prospettiva. Se dopo anni di migrazioni ancora si chiede a persone che arrivano da stati che non hanno una burocrazia così come la intendiamo noi allora vuol dire che c’è dolo e anche una certa dose di sadismo.

Inoltre anche insinuare che i migranti che arrivano da fuori portino il virus perché non vaccinati significa guardare al problema con preoccupante miopia. Se dall’Africa o da altri Paesi del mondo arriverà gente non vaccinata la colpa sarà solo nostra. Di noi “Paesi avanzati” che non siamo in grado di fornire alla parte meno fortunata del mondo questo salvavita. Un politico con visione dovrebbe capire che questo è un problema da risolvere, anche solo volendo pensare in maniera egoistica.

È l’unico modo per mettere fine alle varianti del virus che si stanno sviluppando in zone povere e ad alta densità di popolazione come l’India, e probabilmente la prossima arriverà dall’Indonesia, nuovo epicentro della pandemia. Se un leader politico che si candida a diventare premier non capisce queste cose o fa finta di non capirle, spostando il dibattito su argomenti ignobili e pretestuosi, non abbiamo alcuna speranza di uscire vivi da questa crisi mondiale.