1965: quando l’Eurofestival parlava napoletano

L’Auditorium della RAI di Napoli ospitò la finale della euro-kermesse, vinta dal Lussemburgo


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Con la loro vittoria all’Eurovision Song Contest tenutosi a Rotterdam sabato scorso, i Maneskin sono entrati in quel ristrettissimo Olimpo di cantanti italiani che hanno conquistato espugnato Eurofestival: Toto Cutugno nel 1990 con “Insieme” e, tre decenni prima, Gigliola Cinquetti con “Non ho l’età”. Dopo aver vinto il Festival di Sanremo nel 1964, la cantante veronese partecipò di diritto all’Eurofestival, conquistando la vittoria e garantendo, quindi, all’Italia l’organizzazione dell’edizione dell’anno successivo. Per quell’Eurovision Song Contest venne scelta come sede della competizione il Centro di Produzione Televisiva di Napoli e, il 20 marzo 1965, l’Auditorium della RAI partenopea ospitò la finale del festival, prima produzione-kolossal per il polo televisivo campano.

Bobby Solo nel backstage dell’Eurofestival del 1965, tenutosi a Napoli

Diciotto i Paesi partecipanti, un’orchestra diretta da Gianni Ferrio, l’ensemble di coristi “4 + 4” di Nora Orlandi e 150 milioni di spettatori collegati in diretta: questi i numeri della decima edizione della kermesse che vide la presenza in gara di Bobby Solo, che in quel 1965 aveva vinto il Festival di Sanremo con “Se Piangi Se Ridi”. A trionfare fu, però, il brano presentato dal Lussemburgo “Poupée de cire, poupée de son” interpretato dalla parigina France Gall e composto dal cant/attore francese Serge Gainsbourg, che sarebbe divenuto noto in tutto il mondo per il 45 giri del 1969 “Je t’aime… moi non plus” al fianco di Jane Birkin.

L’Eurofestival ha consacrato popstar come gli inglesi Cliff Richard e Lulu, ha lanciato carriere di successo mondiale come quella degli svedesi ABBA e confermato la fama di divi della musica italiana come Domenico Modugno, Gianni Morandi, Al Bano e Romina, Massimo Ranieri, Francesco Gabbani, Mahmood e Il Volo.

Noto come “Eurofestival”, “Eurocanzone” o “Gran Premio Eurovisione della Canzone”, il festival è organizzato e promosso dalla UER, l’Unione Europea di Radiodiffusione. L’idea della kermesse nacque da un’intuizione del giornalista italiano Sergio Pugliese, incaricato di dirigere i programmi dell’allora neonata televisione italiana: Pugliese suggerì il Festival di Sanremo come modello di riferimento per una competizione a carattere europeo.

L’edizione napoletana dell’Eurofestival fu condotta dalla soubrette Renata Mauro ma a premiare la vincitrice France Gall fu il grande tenore Mario Del Monaco che, al termine della manifestazione, intonò “’O Sole Mio”. Un omaggio alla città di Napoli, uno dei grandi scrigni mondiali della canzone popolare.

Michelangelo Iossa