Jason Kay dei Jamiroquai sull’attacco a Washington: “So che pensate di avermi visto ma non ero io”

Un copricapo con le corna associato ai Jamiroquai rende necessaria la smentita di Jason Kay

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Jason Kay dei Jamiroquai sull’attacco a Washington smentisce la sua presenza. Il dubbio era emerso in seguito alla condivisione di alcuni scatti, che hanno fatto il giro del mondo.

Tra gli artefici dell’attacco a Washington anche una persona del tutto simile a Jason Kay che sfoggiava un copricapo con le corna, che i fan dei Jamiroquai hanno associato al gruppo.

Qualche ora dopo la divulgazione delle immagini dell’irruzione al Campidoglio americano, è arrivato in rete un video di Jason Kay dei Jamiroquai sull’attacco a Washington in cui viene smentita categoricamente la sua presenza tra i manifestanti. L’uomo immortalato nelle foto in questione ha effettivamente qualche tratto a lui somigliante e il copricapo con le corna potrebbe aver reso ancora più semplice e immediata l’associazione ma non è lui quello che compare nelle immagini dell’attacco a Washington.

Il copricapo con le corna da bisonte, ad un’analisi più attenta, poi, è risultato anche essere completamente diverso da quello sfoggiato negli scatti dei manifestanti a favore di Donald Trump che nelle scorse ore hanno messo a ferro e fuoco il Campidoglio.

Onde evitante voci infondate e fraintendimenti, Jason Kay dei Jamiroquai è intervenuto personalmente sui social e attraverso un video condiviso su Twitter ha smentito di essere tra gli artefici dell’attacco a Washington.

Molti erano già i meme sulla presunta irruzione di Jason Kay ma l’uomo in questione si chiama in realtà Jake Angeli, lo “sciamano di QAnon”.

Imitando l’accento statunitense in modo marcato, Jason Kay dei Jamiroquai è apparso sui social con ironia per smentire categoricamente le indiscrezioni sul suo conto: “So che pensate di avermi visto a Washington ieri sera ma mi dispiace informarvi che non ero io”. Per essere ancora più chiaro, Jason Kay ha aggiunto che al momento si trova in Inghilterra, bloccato nel Paese a causa del nuovo lockdown atto a contrastare il diffondersi del Coronavirus.