The Wilds su Prime Video avrà più stagioni? Le ipotesi sul futuro della serie e il peso dell’influenza di Lost

La creatrice e la showrunner di The Wilds riflettono sulle ispirazioni della serie e sul suo possibile futuro, in attesa di notizie su un eventuale rinnovo

Toni e Martha in The Wilds su Prime Video

[Prime Video/Amazon Studios]


INTERAZIONI: 1

Un gruppo di ragazze adolescenti sopravvive a un incidente aereo e si ritrova su un’isola deserta, costretto a mettere a frutto il proprio istinto di sopravvivenza in attesa dell’arrivo dei soccorsi. Sullo sfondo, un esperimento di cui è svelata la portata distopica episodio dopo episodio. È da questo, e in particolare dal tatto e dall’empatia con cui osserva quelle stesse teenager, che The Wilds di Prime Video trae la sua forza.

La prima serie young adult firmata Amazon Original è una sorpresa dello streaming di fine anno, capace di conquistarsi il favore della critica e l’istantanea approvazione del pubblico. Alla luce di questo exploit non stupisce che le testate statunitensi cerchino di approfondire le ispirazioni della serie e di raccogliere già degli indizi sul potenziale rinnovo di The Wilds.

Alcune interessanti indicazioni sono arrivate da una recente intervista concessa a Collider da Sarah Streicher e Amy B. Harris, rispettivamente creatrice e showrunner della serie. Nel discutere le motivazioni che hanno spinto un team creativo interamente femminile a elaborare una storia di crescita in un ambiente così ostile, le due si sono soffermate sull’inevitabile accostamento a Lost.

All’inizio abbiamo pensato “Ci reggiamo sulle spalle di quel gigante” e non lo negheremmo mai, ha ammesso Harris. Quella serie ha innovato il modo di raccontare una storia da molti punti di vista. Quello di cui abbiamo sempre parlato, e che mi è sempre interessato in quanto scrittrice, è il fatto di dire sì, posso raccontare una storia, ma perché dev’essere Sex and the City vs Friends? Perché queste storie sono così diverse? E credo sia perché noi la raccontiamo dal punto di vista di un gruppo di ragazze adolescenti.

Quindi naturalmente possiamo celebrare ciò che è una sorta di omaggio a Cast Away o My So-Called Life, per quanto riguarda il modo di raccontare un’esperienza di adolescenti in modo autentico, specifico e concreto, ha proseguito. Per Harris, poi, è stato importante parlare in modo molto onesto di quanto amiamo quelle serie e poi dirci “Ok, racconteremo le nostre, di storie, ma in che modo saranno diverse, a partire dal gruppo di donne di cui e per cui scriviamo?”.

Questa ricerca di autenticità caratterizzante è evidente sopratutto nelle scelte di casting. The Wilds di Prime Video, in un lodevole sforzo di riprodurre l’eterogeneità della vita stessa, mette insieme un gruppo di interpreti quanto mai variegato dai più disparati punti di vista. Diverse etnie, diverse estrazioni sociali, differente status economico, differenti orientamenti sessuali, personalità e fisicità. La volontà di proseguire per altre stagioni è legata anche al desiderio di sfruttare il più possibile questa finestra di apertura sulla varietà umana femminile.

I piani per un’eventuale The Wilds 2 su Prime Video, d’altronde, sono già nella mente di Streicher e Harris. Siamo molto orgogliose della serie e credo che abbiamo regalato al pubblico un cliffhanger davvero elettrizzante, e, ci auguriamo, personaggi realmente autentici ed entusiasmanti per i quali si ha voglia di fare il tifo. Quindi speriamo in una seconda stagione, ma ovviamente saranno gli dei dello streaming a dirci se si farà, ha spiegato Harris.

Quel che Sarah ha fatto, e che mi è più piaciuto quando ho iniziato a lavorare a questa serie, è stato esprimere le tante idee che aveva sulla direzione che avrebbe dovuto prendere il progetto. Ma penso che la bellezza di una serie televisiva sia il fatto che riunisce un team di sceneggiatori e convergono tanti punti di vista diversi. Le cose quindi cambiano, vengono fuori nuove idee. E così, anche se credo che la prima stagione si sia svolta esattamente nel modo in cui avevamo programmato, il grande colpo di scena finale ci è venuto in mente soltanto verso la metà della stagione, ha aggiunto.

L’approccio in vista di un eventuale rinnovo di The Wilds su Prime Video è chiaro, dunque. Direi che abbiamo degli ottimi progetti, ma una volta che inizieremo a costruire nuove porzioni della casa saremo aperte a veder venire fuori cose nuove. Ma sì, insomma, non volevamo ritrovarci a dover dire “E adesso cosa facciamo? Ci siamo chiuse in un vicolo cieco”. Abbiamo quindi provato a costruire una vera struttura, ha confermato ancora Harris. Streicher, invece, ha concluso dichiarando che abbiamo già delle idee approssimative di dove ciascuna ragazza si ritroverà alla fine di questo percorso. […] Ed è stato molto divertente dar vita a qualcosa che risponde alla domanda: che ne sarà di loro dopo questa esperienza?

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