Cristiano Aresu e la sua famiglia Nerd

Mi sono fatto raccontare da Cristiano il suo mondo Nerd


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Un giorno mi è arrivato via whatsapp un video fatto a Tokyo da un ragazzo italiano. Mentre noi eravamo chiusi agli arresti domiciliari, mostrava come in Giappone tutti girassero liberamente per strada senza mascherine. Parlava anche di un farmaco, l’avidan, che poteva curare il virus. Ho postato il video sulla mia pagina Facebook ed è diventato virale, condiviso anche da tantissimi, al punto che ha fatto milioni di visualizzazioni. Mi hanno segnalato che l’autore era tal Cris Ares (Cristiano Aresu). Mi ha contattato e abbiamo cominciato a dialogare a distanza. Nel frattempo il video è stato trasmesso da televisioni, Lui, appena tornato in Italia, invitato da trasmissioni, anche con lo scopo di strumentalizzarlo. Ha fodero parecchio questa pressione mediatica.

Risultato: nonostante le critiche di “esperti” virologi o politici italiani, la sperimentazione dell’Avigan è stata approvata dal’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), anche se non è mai stato distribuito agli ospedali per l’effettiva sperimentazione (?????). All’estero ha passato con successo il protocollo di triage ed è stato approvato e venduto in Russia, Giappone, Asia ed Emirati Arabi.

Ma non è questo l’oggetto del video che abbiamo fatto e dell’articolo. Quando, finalmente, Cristiano mi è venuto a trovare, mi ha portato dei pupazzi musicali Funko Pop. Io allora gli ho mostrato quelli che anni fa avevo acquistato dall’America, iniziando una sorta di collezione. Decisamente più belli e dettagliati di quelli moderni. Lui mi ha spiegato che i miei sono storici della NECA o McFarlane e che oggi hanno un altissimo valore collezionisti. Partendo dalla diversa fattura di questi “giocattoli” nerd da collezione, ha spiegato come oggi si tenda a rendere tutto uguale e a non curare i particolari, quasi a voler rendere tutti uguali.

Così ho acceso la telecamere e gli ho fatto raccontare questi interessantissimi concetti.

https://www.facebook.com/tomoshop5

Cristiano ha un negozio online e a Roma ha un negozio fisico, Tomo Shop in via Riccardo Pitteri 10, e Tomo Club in via Carlo Caneva 50. Tratta tutto il materiale Nerd: Funko Pop, Hot Boys, Kotobukija, Sodeshow, Prime One, etc.

Gli ho chiesto di raccontare la sua storia e questo è quello che ha scritto:

Parlare di sé stessi in maniera oggettiva è quanto di più difficile ci possa essere, un po’ come chiedere all’oste come è il vino della casa…

Viviamo in una società sempre meno aperta al prossimo, sempre più individualista, questo ci porta a pensare erroneamente che tutto ciò che viviamo sia più importante di ciò che vivono e provano gli altri.

E questo porta a me…

Non voglio tediare nessuno con la mia storia, ma posso riassumere il tutto dicendo che ogni passo fatto fino ad oggi è stato mosso dal dolore, il senso di solitudine ed il vuoto che porta ad un’infinita tristezza… ma anche una ricerca infinita dell’equilibrio tra l’odio e l’amore.

Il dolore ci spinge a chiudere il mondo fuori di noi, ma non ci rendiamo conto che così facendo siamo noi a rimanere chiusi fuori dal mondo…

Per diventare ciò che sono ho dovuto accettare le mie fragilità, i miei difetti per arrivare ad oggi e rendermi conto che ogni giorno è importante per comprendere quanto in realtà non sappiamo nulla del mondo, un mondo meraviglioso proprio perché è come noi, pieno di difetti ed imperfezioni.

Ho studiato per dovere, ma ho sempre cercato me anche nei miei studi… Mi sono diplomato in agraria dopodiché sono partito volontario nell’esercito italiano come VFB e rendermi conto che la strada che stavo percorrendo non era la mia, così ho raccolto quello che di positivo poteva darmi quella vita, ovvero i soldi per iscrivermi all’università che mia madre mi aveva negato ed ha continuato a negarmi.

Con quei soldi dunque cominciai i miei studi in farmacia, che lasciai dopo la triennale perché iniziai a lavorare proprio come informatore scientifico ed in seguito come Specialist ortopedico.

Ma in tutti questi anni ho sempre coltivato la mia passione legata al mondo Nerd, cinema, musica, Comix, videogiochi e collezionismo in generale.

Da bambino ho sempre sofferto il non potermi permettere giocattoli, videogiochi o le cose che per gli altri bambini erano quasi scontate. Da me un giocattolo era un evento legato ad un compleanno o ad un Natale, a meno che non mi servissero vestiti o beni più importanti che allora prendevano il posto del giocattolo o del videogioco.

Quindi già a 12 anni cominciai a lavorare in un negozio di musica/videoteca vicino casa mia con la volontà di avere quello che avevano gli altri.

Sono cresciuto con il cruccio di migliorare la mia vita.

Tornando alla mia passione, dall’età di 22 anni, quando il mondo Nerd non era mainstream, aprii il mio primo Tomo Shop e non lo ho mai abbandonato facendo lo slalom tra prese in giro, fallimenti dovuti alla giovane età e agli squali che spesso hanno divorato il mio operato per appropriarsene o spremerlo e abbandonarlo.

Tutto questo però mi ha concesso di imparare molto e di essere arrivato ad oggi…

Da un paio di anni ho aperto il Tomo Club un progetto che ho da quando avevo 22 anni. Un club dove potersi sentire in famiglia, una famiglia con la stessa passione, una famiglia che rispetti le criticità e le debolezze altrui e dove si possa coltivare la propria passione senza subire sciacallaggio di alcun genere.

È un club dove il tesseramento del socio viene pagato da me e dallo staff del club, un posto dove poter ascoltare musica, guardare film, giocare ai videogiochi (cabinet anni 80/90 e console new gen), leggere libri e fumetti e giocare a giochi di società tutto gratuitamente, senza obbligo di consumazione e senza costi di tesseramento.

Nel locale si paga solo e se si vuole consumare cibo o bevande.

Il locale si riserva di non far entrare chiunque possa mettere a repentaglio la serenità e le fragilità di chi viene per vivere serenamente la propria passione.

Sono anche 5 anni che conduco una trasmissione che si occupa del mondo Nerd a 360 gradi, facendo recensioni totalmente indipendenti e senza accettare soldi da sponsor che sempre più si fanno avanti essendo un programma molto seguito, rifiutiamo soldi proprio per evitare di essere poco oggettivi e poco onesti nei pareri che esprimiamo.

Ma sopra ogni cosa ci occupiamo di tutelare chi segue questa passione.

Durante le live controlliamo il trend dei prezzi online sui vari portali e garantiamo sempre che chiunque compri da da noi possa comprare il prodotto al prezzo più basso del prezzo più basso esistente in rete o nei negozi.

Durante le live il cliente può linkarci offerte online e noi ci operiamo per far sì che chiunque compri da noi o da chi fa parte del nostro gruppo possa comprare ancora a meno.

Ci mettiamo in gioco fino ad arrivare a vendere prodotti perdendoci soldi.

Abbiamo creato una vera e propria famiglia basata sulla correttezza, da lì nasce un sotto gruppo chiamato “Mafia Nerd”, dove non si fanno vendite, dove non esistono interessi, ma solo un gruppo di persone che si tutelano gli uni con gli altri dalle truffe che sempre di più girano online, un gruppo esente da interessi economici, dove qualunque cosa viene regalata (sono aboliti persino gli scambi) esiste solo il donare, il tutelare gli altri mettendo le proprie competenze a disposizione della famiglia nerd (poliziotti, avvocati, commercialisti) tutto solo in maniera gratuita.

L’ultima creatura è invece una sorta di museo/magazzino dove si può venire a vedere e provare gratuitamente tutto il materiale nerd in nostro possesso.

Tutto questo sono io oggi…domani non lo so.

www.redronnie.tv