Cos’è #FreeSkamItalia, perché guardare Skam Italia su TIMVision distrugge l’ideale di una serie rivolta ai giovani

Dietro l'hashtag #FreeSkamItalia c'è una petizione social lanciata su Twitter e rivolta contro TIMVision: ecco perché per i fan è importante che la serie venga resa fruibili a tutti (e non a pagamento).


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Si chiama #FreeSkamItalia la petizione lanciata dai fan di Skam Italia che ha già raccolto migliaia di firme. In occasione del lancio della terza stagione, il pubblico di giovani si è trovato davanti una brutta sorpresa: d’ora in poi la serie viene distribuita in esclusiva su TIMVision, il che vuol dire che è fruibile solo a pagamento e non più in modalità gratuita come accaduto finora.

I fan si sono perciò riversati in rete e al grido dell’hashtag #FreeSkamItalia hanno manifestato la loro indignazione contro il servizio video. Il problema non sta nel guardare la serie su una piattaforma a pagamento – anche Netflix o Amazon Prime Video lo fanno – ma riguarda l’ideale di Skam.

Il format norvegese si è imposto come serie rivoluzionaria perché ha permesso a tutti – giovani e adulti – di avere a disposizione dei contenuti in modo gratuito e immediato, senza alcun costo aggiuntivo. Ogni giorno, qualunque utente da diverse parti del mondo poteva accedere a video, foto e quant’altro evitando di pagare un prezzo mensile. Il pubblico di Skam Italia è composto per la maggior parte da adolescenti che non possono permettersi di spendere un euro per guardare un prodotto il cui scopo è essere reperibile e alla portato di tutti.

TIMVision deve avere le sue ragioni per pubblicare la serie sulla sua piattaforma – il sospetto è che sia frutto di un’opera di marketing – ma in questo modo si perde lo spirito di Skam. Nel testo della petizione di #FreeSkamItalia si leggono parole di sdegno nei confronti della piattaforma: “Troviamo tutto questo una grandissima mancanza di rispetto e un’ingiustizia nei confronti dei fans, degli attori e di tutti coloro che hanno lavorato dietro a questa serie”.

Al momento la petizione, pubblicata su Change, ha superato le otto mila firme, ma gli utenti in rete non intendono fermarsi qui e qualcuno ha già boicottato l’abbonamento al servizio di streaming. La rabbia dei fan giungerà ai vertici di TIMVision?