Effetti collaterali farmaci: pericolo da oltre 200 composti di comune utilizzo

Oltre 200 gli insospettabili medicinali di utilizzo comune responsabili di pericolisi effetti collaterali farmaci


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Meglio non sottovalutare mai gli effetti collaterali farmaci: un recente studio portato a termine dall’Università dell’Illinois, e pubblicato sul Journal of American Medical Association (come riportato dall’agenzia ‘ANSA‘), ha svolto un ruolo cruciale nell’inserimento di circa 200 composti farmacologici di comune utilizzo (venduti anche senza prescrizione medica) all’interno di una particolare ‘lista nera‘. Tali medicine, che andremo a mettere a fuoco più avanti nel testo, assunte in genere ogni giorno o comunque ad intervalli periodici, concorrono al rischio di insorgenza di gravi forme di depressione ed all’aumento di istinti suicidi.

Parliamo di effetti collaterali farmaci potenzialmente dannosi, e nei cui confronti tantissimi pazienti finora non nutrivano il ben che minimo sospetto. Tra questi 200 composti ritroviamo le compresse anticoncezionali, le pillole per tenere a bada l’ipertensione o le disfunzioni cardiologiche, gli inibitori di pompa protonica, alcuni antidolorifici e gli antiacidi. A ben vedere, il foglietto illustrativo (spesse volte conosciuto come ‘bugiardino’) mette tutti al corrente dei possibili effetti collaterali farmaci, ma sono sempre di più i pazienti a non considerarli affatto.

Lo studio di cui sopra ha evidenziato che il 15% dei soggetti di età adulta che hanno assunto (7% per quelli che ne ha assunto uno, 9% per quelli che ne hanno assunti due), nello stesso periodo, tre o più dei composti sopra citati hanno lamentato una qualche forma di depressione per tutto l’intervallo di somministrazione. È stato altresì evidenziato che il tasso di crisi depressive, cui l’adozione di questi medicinali ha contribuito, ha subito un incremento del 3%, dagli anni 2005-06 al 2013-14 (nello stesso intervallo temporale, la percentuale di impiego di antiacidi, per quel che riguarda l’incisione sull’insorgenza della depressione, è salita dal 5 al 10%).

Numeri, questi, dovrebbero far riflettere un bel po’ sugli effetti collaterali farmaci, circa soprattutto l’impiego smodato che spesso si fa di determinate medicine.