Primo torneo per PUBG, 2 milioni di dollari di montepremi: date e dettagli

PUBG è ufficialmente un esport: ecco date e dettagli dal montepremi milionario.

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PUBG ha in programma per l’estate il primo torneo da 2 milioni di dollari. Ormai PlayerUnknown’s Battlegrounds è entrato ufficialmente nel mondo degli e-sport, che può contare sul supporto diretto degli sviluppatori. Ad annunciarlo è stata proprio PUBG Corp.: in estate ci sarà il primo torneo ufficiale supportato dall’interno.

Il PUBG Global Invitational 2018 è in programma a Berlino a partire dal 25 luglio. Saranno ben 20 le squadre che si affronteranno per aggiudicarsi il montepremi di 2 milioni di Dollari. I diversi team potranno qualificarsi al torneo grazie alle qualificazioni regionali che si terranno in Europa, Asia e Nord America.

L’anno scorso invece è stato Bluehole a collaborare con ESL per l’evento dedicato al gioco del Gamescom Invitational 2017, dove in palio c’era un montepremi di “soli” 350.000 dollari. L’invitational previsto per il 2018 invece rappresenta un cambiamento per il gioco sia per i premi in denaro che per il coinvolgimento diretto di PUBG Corp. Sembra che negli ultimi mesi il genere Battle Royale domini il mondo e-sport, ma questa volta PUBG ha praticamente lanciato una sfida con il montepremi più alto. Tutti questi elementi rappresentano un grande passo avanti per la conquista dell’industria e-sport da parte dei Battle Royale, ne vedremo sicuramente tantissimi nei prossimi anni.

Ultimamente lo sviluppatore ha annunciato inoltre un pesante nerf per un’arma molto utilizzata dai giocatori di tutti il mondo, come si legge su Steam: il fucile d’assalto. In arrivo quindi una nuova patch che ridurrà drasticamente l’efficacia di quest’arma ultra-usata. Bluehole ha rilasciato una dichiarazione in merito parecchio esplicativa: “Abbiamo fatto alcune ricerche e solo una piccola tipologia di armi è utilizzata in ogni situazione. Crediamo che la scelta dell’arma dovrebbe essere basata su quella che ogni giocatore preferisce e sull’efficacia in determinate situazioni, piuttosto che ridursi a ‘qual’è la più forte’. Preferiamo decisamente, ed è il nostro obiettivo finale, di fare in modo che nessuna arma dia la sensazione di essere oggettivamente migliore delle altre”.