Giunge in queste ore una vera e propria bocciatura per gli utenti che stanno valutando con grande attenzione la possibilità di acquistare un Samsung Galaxy S9, soprattutto in riferimento alla variante in commercio in Europa con il chip Exynos 9810. Nonostante sulla carta i principali competitor dovrebbero essere spazzati via, a partire dal nuovo Huawei P20 presentato nella giornata di ieri a Parigi (come riportato nella giornata di ieri), i primi riscontri ottenuti su AnandTech sono tutt’altro che incoraggianti per il produttore coreano.
Come riportato dalla fonte in questione, il gap tra il processore Exynos e lo Snapdragon 845, purtroppo non in commercio coi Samsung Galaxy S9 italiani, è evidente. Più demeriti del primo che meriti del secondo, se pensiamo che il chip Exynos testato in termini di performance di sistema per quanto riguarda le attività d’ufficio (comunemente chiamate PCMark Work 2.0), a conti fatti non è riuscito ad andare oltre rispetto a quanto era stato riscontrato lo scorso anno con il Samsung Galaxy S8.
Lo stesso fondamentalmente sembra avvenire durante la semplice navigazione web. A cosa è dovuto un trend così negativo? La fonte di questo studio parla più nello specifico di scheduling e di Dynamic Voltage and Frequency Scaling (DVFS) della CPU che sono stati scelti da Samsung, in riferimento a parametri che a quanto pare stanno penalizzando non poco la versione dello stesso Samsung Galaxy S9 che è stata commercializzata in Europa.
Difficile dire sei i prossimi aggiornamenti software introdurranno delle ottimizzazioni tali da assicurare ai Samsung Galaxy S9 disponibili in Italia delle prestazioni maggiormente all’altezza delle aspettative del pubblico, ma è chiaro che quanto riportato oggi crei comunque i presupposti per nuovi spunti di riflessione. Che ne pensate di questo trend che si è venuto a creare? Lo giudicate vicino alla realtà?