Affrontare i problemi burn-in sul proprio smartphone Android non è mai semplice, specie su quel dispositivo ti è costato centinaia e centinaia di euro. Purtroppo, però, se siete finiti qui è perché vi siete imbattuti nel disturbo, o semplicemente per cercare di capire come comportarsi nel caso in cui ne foste afflitti in futuro.
L’immagine ‘fantasma’ ricorre con una certa frequenza, soprattutto a ridosso degli smartphone provvisti di display AMOLED di tipo RGB (nemmeno i pannelli LCD ne sono del tutto esenti, ma, per loro stessa struttura interna, si espongono meno all’anomalia).
I problemi burn-in, per chi ancora non avesse chiara la dinamica, sopraggiungono quando i composti di fosforo emettitori di luce per la riproduzione delle immagini perdono la propria intensità con l’uso prolungato, ‘bruciando’ letteralmente i contorni di un’immagine rimasta a lungo proiettata sul display, che resterà sempre visibile, a prescindere da cos’altro andrete a visualizzare nel frattempo.
Il deterioramento di questo genere di schermi è irreversibile, ma si possono comunque adottare delle misure preventive per decelerarne il processo (stare alla larga il più possibile dalle alte temperature).
Se vi foste già imbattuti nei problemi burn-in col vostro smartphone Android, potreste provare a ricorrere ad un’app, che promette di ridurne gli effetti. Il nome del programma è ‘Screen Burn-in Tool’, che, scaricabile dal Play Store, si propone di riprodurre a schermo una sequenza di colori primari, allo scopo di ripristinare i pixel ‘bruciati’, utilizzando un po’ il meccanismo di lavoro dei cari vecchi screen-saver, ovvero quelle immagini dinamiche che comparivano a schermo sui PC più datati (quelli a tubo catodico essenzialmente) dopo un certo periodo di inattività da parte dell’utente.
Non garantiamo certamente l’efficacia totale dell’app, che potreste però provare per placare un po’ i problemi burn-in che hanno colpito il vostro smartphone Android. Fateci sapere.