Fate/Stay Night: Heaven’s Feel, una nuova strada più dark solo per veri appassionati (recensione)

La recensione del primo capitolo della trilogia Fate/Stay Night: Heaven's Feel, Presage Flower, al cinema solo il 13 e 14 febbraio

Fate/Stay Night

INTERAZIONI: 9

Va fatta una doverosa premessa prima di cominciare a parlare di Fate/Stay Night: Heaven’s Feel, e in particolare del suo primo capitolo Presage Flower: è un prodotto che si rivolge solo a chi già mastica la serie di Fate/Stay Night, nata come visual novel e sviluppata poi in una serie di anime tra il 2006 e il 2016.

Il consiglio non è certo per scoraggiare eventuali neofiti della saga che, attratti dal trailer, vogliano passare una serata al cinema per conoscere Saber, Shirou, Rin e gli altri: il problema è che, senza aver bene chiaro cosa succeda negli altri anime — la visione di Unlimited Blade Works sarebbe l’ideale, anche se il tutto è piuttosto comprensibile anche solo con la conoscenza di Fate/Stay Night del 2006 —, è molto difficile seguire il film. Molti degli eventi iniziali (e non) vengono infatti dati per scontati, trattandosi delle situazioni già presentate in passato: dall’evocazione di Saber alle varie alleanze tra master e servant, sapere già cosa aspettarsi dal sistema dei personaggi aiuta molto nel concentrarsi su quello che è il vero focus di questa trilogia.

Presage Flower, al cinema solo il 13 e il 14 febbraio grazie a Nexo Digital, è infatti il primo capitolo di un prodotto che ha per fine quello di illustrare la terza route di Fate, la cui protagonista femminile è Sakura Matou, personaggio quasi di contorno in Fate/Stay Night del 2006 e poco approfondito in Unlimited Blade Works. E già dai primi minuti del film, che si apre con uno sguardo all’inizio del rapporto tra Shirou e Sakura, si respira un’aria diversa dagli altri prodotti della saga, più cupa e dark, non solo per quel che riguarda la protagonista femminile — che, rispetto agli altri anime, ha una presenza molto più oscura —, ma anche a livello di atmosfera, ben più violenta e sanguinolenta che in passato.

La trama è indubbiamente ben costruita e articolata, con le giuste proporzioni tra spiegazioni e cliffhanger, con un unico appunto da fare a un montaggio forse in certi punti troppo frettoloso, ma comunque legato alle tempistiche del film anziché dell’episodio da 25 minuti come di solito. Sul comparto grafico, invece, nulla da dire: i ragazzi di Ufotable si riconfermano in grado di produrre un’animazione di altissimo livello, come già mostrato con Unlimited Blade Works, con battaglie adrenaliniche, scintillanti e colorate, e fondali spettacolari.

C’è un motivo se Fate/Stay Night è uno degli anime che conta più appassionati nel Paese del Sol Levante, e anche in Italia ha il suo zoccolo duro di aficionados: anche se i personaggi e le relazioni tra loro sono bene o male sempre gli stessi, riesce sempre a ribaltare le situazioni svelando qualcosa di nuovo e reinventandosi con gli strumenti a sua disposizione. Presage Flower non è da meno: se un giudizio complessivo sulla trilogia si potrà esprimere solo vedendo l’ultimo film, questo si può sicuramente definire un inizio da pollice in su.