Batteria travolta dai Google Play Services: tutti i fix per incrementarla

Spesso sono i Google Play Services a consumare più batteria: ecco come riparare


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Che ultimamente i Google Play Services stiano causando un po’ troppi problemi di batteria ai vari dispositivi Android non è di certo un mistero. In realtà si fa presto ad urlare allo scandalo, puntando il dito contro un qualche aggiornamento specifico, che quasi sempre si scopre non essere la causa scatenante. Alcuni dei nostri comportamenti quotidiani potrebbero essere alla base dei consumi anomali.

Volete scoprire se è il vostro caso? Proseguite pure nella lettura. Se all’interno delle impostazioni della batteria, nella sezione dedicata alle percentuali di utilizzo, i Google Play Services occupano le prime posizioni, è il caso di vederci chiaro.

Tenete presente che il compito principale di questa componente è scaricare dati in background, che si tratti di email, comunicazioni da parte di alcune app, notifiche di vario genere o servizi di localizzazione. Se il vostro dispositivo Android è collegato a più account Google, ovvio che i Google Play Services lavoreranno il doppio, il triplo, e così via dicendo, a seconda della quantità associata.

Potrebbe anche essere successo che un’applicazione che avete da poco scaricato utilizzi in modo spropositato questi servizi: per individuarla, riavviate il device in modalità provvisoria; se i consumi migliorano, il motivo è proprio quello appena indicato.

Date pure un occhio ad eventuali errori di sincronizzazione (contatti, calendario, email, etc.): anche questo influisce negativamente sui consumi.

Attenti anche al GPS, che pure potrebbe rientrare tra i responsabili del crollo della vostra batteria. Per chi non lo sapesse, quando una qualsiasi app necessita di conoscere la vostra posizione, ricorre proprio ai Google Play Services per ottenerla, avvalendosi del sensore GPS integrato (che sappiamo spendere molto dal punto di vista energetico). Per far sì che il GPS consumi meno, impostate come metodo di localizzazione quello che prevede l’utilizzo di Wi-Fi e dati cellulari, evitando di spuntare la voce ‘Alta precisione’, che prevede anche il coinvolgimento del sensore fisico (ripristinando il valore precedente all’occorrenza).

Evitate di utilizzare strumenti task killer, che spesso finiscono per chiudere processi che il device tenderà a riavviare subito dopo, e software di sicurezza (in quest’ultimo caso stando sempre ben attenti alle applicazioni che installate).